Sono 45 i corpi dei migranti trovati nella stiva di un barcone intercettato due giorni fa nel Canale di Sicilia. Tra le vittime dell’ennesima strage dell’immigrazione anche dei bambini. Per loro sarebbero state fatali le esalazioni del motore dell’imbarcazione, respirate all’interno del vano disottocoperta. I corpi sono rimasti nella stiva per quattro giorni. Militari, volontari, giornalisti e fotografi hanno assistito a Pozzallo alle operazioni di soccorso. Dopo il recupero dei corpi è stata celebrata la cerimonia religiosa con rito cristiano e musulmano. Un dolore che non si può colmare ha spiegato l’Imam di Scicli “Ziri””Perché al di là della religione, del colore della pelle sono pur sempre esseri umani è un dispiacere per tutti”. Si è concluso anche lo sbarco di Catania dove dalla nave Orione sono scesi oltre 500 migranti tra siriani, pachistani e nigeriani. In questa occasione alcuni agenti del sindacato di polizia hanno protestato:”Data la sordità del dipartimento abbiamo deciso di dare queste mascherine idonee ai colleghi”. A Catania infatti venti giorni fa quattro agenti si sono ammalati di tubercolosi, mentre a Porto Empedocle si è verificato un caso di meningite. Il Canale di Sicilia continua, nonostante l’operazione Mare Nostrum e le promesse dell’Unione Europea, ad essere un grande cimitero del mare.
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