Archeologi hanno rinvenuto un prezioso bottino in due relitti di navi al largo di Caesarea, sulla costa israeliana, affondate rispettivamente nel terzo e nel 14esimo secondo d.C. Dal mare sono venute alla luce centinaia di monete d’argento, risalenti al periodo romano e mamelucco, una pietra preziosa con una lira scolpita sopra, campane di bronzo e un pesante anello d’oro recante il simbolo del ‘buon pastore’, una delle prime immagini usate per indicare Gesù, risalente agli albori della cristianità.
“Le navi erano probabilmente ancorate nelle vicinanze e hanno fatto naufragio a causa di una tempesta”, hanno spiegato gli archeologi marini Jacob Sharvit e Dror Planer. Come ha ricordato il direttore dell’Autorità per le antichità israeliane, Eli Eskozido, “le coste israeliane sono ricche di siti e reperti, beni immensamente importanti del patrimonio culturale nazionale e internazionale. Sono estremamente vulnerabili, motivo per cui l’Autorità conduce indagini subacquee per individuare, monitorare e salvare qualsiasi antichità”. (Agi)