La Marina argentina ha comunicato che non ci sono più speranze di ritrovare in vita l’equipaggio del sottomarino militare San Juan, scomparso dal 15 novembre 2017, mentre era in navigazione nell’Atlantico meridionale. Le operazioni ora proseguono solo per per tentare di individuare e recuperare il sottomarino. Secondo gli esperti, il San Juan è affondato a circa 450 chilometri al largo della costa della Patagonia, poche ore dopo aver segnalato un’infiltrazione di acqua, un inizio di incendio a bordo e danni al sistema delle batterie che alimenta il mezzo dotato di motori diesel. In una conferenza stampa a Buenos Aires, il portavoce della Marina, Enrique Balbi, ha annunciato che la fase di “ricerca e soccorso” è terminata e che ora si prosegue nella ricerca del sottomarino, probabilmente a 900 metri di profondità. “La speranza di vita è pari a zero – ha detto, affranto, un ufficiale della Marina argentina – siamo nel bel mezzo di una tragedia. L’atmosfera all’interno della Marina è di assoluto sgomento, angoscia e dolore. Abbiamo perso 44 compagni”. Il portavoce della Marina ha sottolineato che le ricerche condotte da una coalizione internazionale “non hanno permesso di scoprire il minimo elemento del naufragio nelle aree esplorate” e che sono comunque andate avanti “il doppio del tempo” stimato per la sopravvivenza dei marinai a bordo del sommergibile.