Una Difesa europea da costruire “con chi ci sta”. È la proposta di Jens Spahn, viceministro tedesco delle Finanze e membro del presidio della Cdu, in un’intervista a un quotidiano nazionale sul dopo Brexit. Il Regno Unito “ci mancherà molto”, spiega. “Si è sempre battuto per il mercato unico, per il libero commercio, in generale per la libertà. Dobbiamo abituarci al fatto che l’Europa a 27 è diversa e che deve essere coordinata meglio che un’Europa a 12. Il motore franco-tedesco deve continuare ad avere un ruolo, ovviamente. Ma anche l’Italia potrebbe avere un peso diverso”. “Posso capire che alcuni abbiano l’impressione che la Germania voglia ritagliarsi un ruolo maggiore in Europa. Èqualcosa che ho chiaramente sentito in alcune iniziative cui ho partecipato in Italia. Non vogliamo che quest’impressione non si consolidi. Siamo sempre stati ‘il grande Paese al centro’ e i tempi in cui la Germania ha preso la guida del continente non sono sempre stati i migliori”, “è sempre andata meglio quando ci siamo alleati con i nostri vicini. Continueremo a farlo”.
Per cominciare a rafforzare l’Europa un’idea può essere “quella di cominciare a costruire un esercito europeo con sei o otto Paesi”. Un’idea che “era già stata del generale de Gaulle, negli anni ’50”. “Noi vorremmo fare questo grande passo e costruire un esercito comune. Non è necessario che tutti partecipino da subito. Ma bisogna che si dia la possibilità di farlo a coloro che lo vogliono fare. Credo sia questo il metodo giusto: sarà sempre più difficile andare avanti a 27. Nel caso del mercato unico o dei diritti fondamentali, è chiaro che devono valere le stesse regole per tutti. Ma esistono altri temi su cui si potrebbe procedere in pochi”.