Sparatoria a Strasburgo, si indaga per terrorismo

Sparatoria a Strasburgo, si indaga per terrorismo
11 dicembre 2018

Secondo fonti ospedaliere, citate dal quotidiano locale L’Alsace, la sparatoria di Strasburgo avrebbe causato almeno 4 morti e 5 feriti gravissimi. Un drammatico bilancio finora incerto, a causa di sparatoria avvenuta in un mercatino di Natale nel centro di Strasburgo. Indaga la procura antiterrorismo. Il ministero degli Esteri ha attivato l’Unità di crisi in seguito alla sparatoria. L’Unità di Crisi della Farnesina raccomanda di evitare la zona, seguire le indicazioni delle autorità locali, tenersi al sicuro. Per emergenze contattare la Sala Operativa dell’Unità di Crisi allo 0636225.

Non avrebbe dato esito, dopo l’attacco, l’operazione di polizia nel quartiere di Neudorf della città francese. I poliziotti hanno passato al setaccio gli edifici al numero 3, 5 e 7 di rue, ma l’operazione è rimasta infruttuosa. Proseguono quindi le ricerche dell’uomo sospettato di aver aperto il fuoco, un 29enne di Strasburgo schedato con la fiche S (con cui vengano indicati i soggetti considerati una potenziale minaccia per la sicurezza). Secondo alcuni fonti il sospetto, Cherif C., doveva essere arrestato questa mattina, ma i poliziotti non lo hanno trovato nella sua abitazione.

L’operazione era stata organizzata nell’ambito di un’inchiesta per rapina. Secondo la stessa fonte, l’uomo, nato a Strasburgo, risiede nel quartiere di Neudorf, dove e’ ora circondato dalle forze di sicurezza. Il sospetto attentatore di Strasburgo fu condannato nel 2011 a due anni di prigione, di cui 6 mesi per un’aggressione con cocci di bottiglia. Intanto, una seconda operazione di polizia e’ in corso a Place Broglie, nel centro storico di Strasburgo. Lo rende noto il sindaco della citta’ affermando che “c’e’ un secondo sospettato” che sarebbe implicato nella sparatoria.

Le notizie sulla sparatoria nel centro di Strasburgo colgono gli eurodeputati a fine serata, quando ancora proseguono i lavori in Aula ed altri hanno invece deciso di lasciare il palazzo per andare a cena. Ma ad accoglierli all’uscita ci sono le porte chiuse dell’Eurocamera. La sicurezza ha infatti blindato il Palazzo e non lascia entrare o uscire nessuno. Costretti dentro l’edificio anche i giornalisti che dalla sala stampa seguono il via vai delle notizie. Poi l’intervento in Aula del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che interrompe il dibattito in corso per informare gli eurodeputati “che c’e’ stato un attentato a Strasburgo. Abbiamo chiuso il Parlamento, nessuno puo’ uscire e stiamo facendo rientrare i parlamentari che vogliono entrare e partecipare al dibattito”. Nella sala stampa si precisa che “il Parlamento europeo non e’ stato teatro dell’attacco”.

Ma la tensione cresce sia tra i giornalisti che si affollano cercando conferme su quanto accaduto, tra telefonate ai colleghi in giro per la citta’, sia trai i vari eurodeputati che si trovavano dentro il palazzo. E anche tra gli eurodeputati c’e’ una certa tensione palpabile, come spiega Mara Bizzotto della Lega. “Stavo raggiungendo un collega che era insieme a dei visitatori veneti, ma lui mi ha chiamato e mi ha detto di rimanere qui perche’ era successo qualcosa – racconta -, insomma un po’ di paura e’ tornata, pensavamo di avere dimenticato gli attentati”. “Sono molto scossa – aggiunge l’eurodeputata Od Patrizia Toia – perche’ si rivela una vulnerabilita’ dei nostri paesi. Noi stavamo discutendo su un rapporto sul terrorismo e mentre ne parlavamo e’ arrivata la notizia dell’attentato. Finche’ non ci diranno di uscire resteremo qui”.

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