Cronaca

Sparatoria in un’università di Praga: 14 morti, il killer s’è suicidato

Un feroce attacco ha sconvolto Praga quando un giovane studente ceco, David Kozak, 24 anni, ha aperto il fuoco all’interno della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Karlova. Una sparatoria che ha segnato la peggiore strage degli ultimi 30 anni nella Repubblica ceca, lasciando dietro di sé una scia di 14 morti e almeno 24 feriti, in una giornata che avvolge il Paese nel clima natalizio.

Le scene di panico si sono propagate immediatamente dopo l’allarme della polizia, che ha circondato la centrale piazza Jan Palach e ha invitato i cittadini a non uscire di casa. L’aggressore è stato trovato morto all’interno dell’ateneo, circostanza che indica un possibile suicidio. In precedenza, la polizia aveva dichiarato di aver “eliminato” l’aggressore. Ancora da chiarire è la scoperta del cadavere del padre del killer questa mattina, a una ventina di chilometri da Praga. “Non vi è alcuna indicazione che questo crimine sia collegato al terrorismo internazionale”, ha dichiarato il ministro dell’Interno ceco Vit Rakusan, mentre il capo della polizia Martin Vondrasek ha descritto l’attacco come “violentamente premeditato”.

 

 

Il premier ceco Petr Fiala ha espresso il suo totale shock e sta rientrando d’urgenza a Praga, dove questa sera si terrà una riunione d’emergenza del governo seguita da un discorso alla nazione del presidente Petr Pavel. Gli inquirenti non hanno ancora divulgato ipotesi o motivazioni definitive che abbiano spinto Kozak a compiere l’atto. Tuttavia, Martin Vondrasek ha riferito che il giovane si sarebbe ispirato a un evento simile accaduto in autunno in Russia, menzionando Alina Afanaskina, la 14enne coinvolta in una sparatoria a Bryansk. L’aggressore, apparentemente agendo da solo, sembra abbia iniziato a sparare dal quarto piano. Testimoni hanno descritto momenti di terrore mentre il giovane sparava verso il ponte Manes. Circa 200 studenti sono stati evacuati, mentre molti altri sono rimasti barricati dentro l’edificio. Immagini sconvolgenti mostrano studenti accucciati lungo il cornicione, alcuni tentando disperatamente di fuggire dalle finestre.

Intanto, un ingente quantitativo di armi è stato rinvenuto nell’edificio universitario della strage di Praga ha annunciato il ministro degli Interni della Repubblica Ceca, Vit Rakusan. “Avremmo potuto avere decine di vittime senza una rapida risposta della polizia”, ha aggiunto Rakusan. La Facoltà di Filosofia dell’Università Karlova, situata nel cuore del centro storico di Praga, attira turisti tutto l’anno, soprattutto durante il periodo natalizio con i suoi mercatini. L’Università stessa è permeata di storia, così come il luogo del tragico evento, la cui piazza è dedicata allo studente di filosofia Jan Palach, noto per essersi immolato nel 1969 in segno di protesta contro l’occupazione sovietica. Gli studenti stavano per concludere il semestre accademico in vista delle vacanze di Natale, rendendo questo devastante evento ancora più straziante mentre il Paese si prepara a festeggiare.

Le reazioni

 

Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere, con numerosi leader politici che hanno espresso il loro cordoglio e la loro solidarietà al popolo ceco. Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio italiano, ha inviato un messaggio al Primo Ministro Petr Fiala, affermando: “Il Presidente Meloni ribadisce la più ferma condanna di ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, evidenziando che l’Europa ha il dovere di reagire e rafforzare ogni strumento utile a garantire la massima sicurezza dei cittadini”.

Analogamente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso le sue condoglianze: “Notizie scioccanti sui tragici eventi di Praga. Auguro ai feriti una pronta guarigione”. Ursula von der Leyen, Viktor Orban e Nancy Faeser hanno tutti espresso il loro shock e la loro solidarietà. La Farnesina ha dichiarato di monitorare attentamente la situazione e collaborare con le autorità locali per gestire la crisi. Questo tragico episodio rappresenta la sparatoria più grave nella storia recente della Repubblica ceca, sollevando domande sulla sicurezza e suscitando un’ondata di commozione a livello globale. La comunità internazionale è unita nel condannare fermamente ogni forma di violenza e fanatismo, sottolineando l’importanza di rafforzare la sicurezza per garantire la protezione dei cittadini europei in momenti così difficili.

 

 

“L`Italia intera ha appreso con profonda tristezza la notizia della sparatoria che ha sconvolto l`università di Praga, provocando diverse vittime e numerosi feriti – ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel -. In questa luttuosa circostanza desidero farle giungere le espressioni del più sentito cordoglio della Repubblica Italiana e mio personale. Siamo vicini con sentimenti di partecipe solidarietà al dolore delle famiglie sconvolte da un gesto di così brutale violenza e auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento”.

 

Chi è David Kozak

 

David Kozak, il 24enne responsabile dell’uccisione di oltre quindici persone nella strage di Praga, è partito dal villaggio di Hostoun, 20 chilometri a ovest di Praga, dopo aver sparato al padre. Era uno studente dell’Istituto di Storia Mondiale dell’Università Carlo, inquadrato presso la facoltà di arte in Piazza Palach. Era chiaramente uno studente impegnato. A inizio anno un uomo con lo stesso nome ha vinto un premio dell’Istituto polacco di Praga per una tesi di laurea sugli eventi rivoluzionari del 1846 a Cracovia e in altre zone che ora fanno parte della Polonia.

Secondo la polizia, questo pomeriggio avrebbe dovuto partecipare a una lezione in un edificio universitario separato in via Celetna, pochi minuti a piedi dalla facoltà di arte e appena fuori dalla Piazza della Città Vecchia di Praga. Gli agenti erano andati a cercarlo prima della sparatoria. Non si sa cosa lo abbia spinto a recarsi nell’edificio principale della Facoltà di Lettere e Filosofia con un’arma. Il capo della polizia, Martin Vondrasek, ha detto che era andato a Praga per togliersi la vita e che era “ispirato da un evento orribile, un evento simile, all’estero”. Anche se non è stato confermato, questo evento viene interpretato come una sparatoria avvenuta il 7 dicembre a Bryansk, nel sud della Russia, quando una ragazza di 14 anni ha portato un fucile a pompa nella sua scuola e ha ucciso un compagno di classe prima di rivolgere l’arma contro se stessa.

 

 

Secondo diverse fonti, che citano anche messaggi lasciati da Kozak sui social media, il giovane si sarebbe suicidato. “Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi”, si legge in un messaggio sul diario creato su Telegram da David Kozak. Il giovane affermava di “aver voluto sempre uccidere” e di aver “realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer”. “Alina Afanaskina mi ha aiutato troppo”, si legge sul canale Telegram di Kozak, in cui afferma di essersi ispirato alla ragazza di 14 anni russa che il 7 dicembre ha ucciso due compagni di classe in una scuola di Bryansk, ne ha feriti 5 e poi si è suicidata. “Ho aspettato, ho sognato, volevo, ma Alina è alla fine arrivata, era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo giusto in tempo”, si legge ancora su Telegram.

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