La polizia di New York ha fatto il nome di una persona sospettata di essere l’autore della sparatoria avvenuta ieri mattina, all’ora di punta, in una stazione della metropolitana, nella quale sono rimaste ferite più di 20 persone. Si tratta di Frank James, 62 anni, definito “persona di interesse” nella terminologia giuridica locale. Gli inquirenti hanno chiesto a “chiunque abbia informazioni sulla sua posizione” di chiamare una linea telefonica dedicata della polizia. Ieri un aggressore che indossava una maschera antigas ha fatto esplodere un fumogeno e ha aperto il fuoco alla stazione della 36esima strada di Brooklyn alle 08:30 ora locale.
La sparatoria “non è indagata come un atto di terrorismo ma come un’azione violenta” afferma il commissario della polizia di New York, Keechant Sewell, rassicurando che non ci sono ordigni esplosivi sulla metro. Come ha riassunto lo stesso commissario, un uomo afroamericano, con una felpa grigia con cappuccio e un gilet catarifrangente verde, ha aperto un borsone e ha tirato fuori una maschera antigas e un contenitore, una sorta di ordigno fumogeno che ha lanciato nel vagone, mentre la metro entrava nella stazione della 36ma strada a Brooklyn. Ha poi aperto il fuoco colpendo una decina di persone, mentre altre otto sono state intossicate dal fumo o ferite durante la fuga. Sewell ha chiesto l’aiuto degli utenti della metro e di chiunque abbia informazioni a riguardo.
Intanto, continua la caccia all’uomo a New York. La polizia ha diffuso la foto del sospettato, Frank James, afroamericano di 62 anni, ritenuto il possibile responsabile della sparatoria. Ingente il dispiegamento di mezzi impegnati nelle ricerche. La polizia si sta concentrando anche su alcuni video pubblicati online dal sospettato, definiti “preoccupanti”, in cui chiamava in causa anche il sindaco di New York Eric Adams. Quest’ultimo ha detto: “Non permetteremo che i newyorkesi siano terrorizzati, neanche da un solo individuo. Ma chiediamo alle persone di farsi avanti con qualsiasi informazione che possa aiutarci in questa indagine”. Chi era nella metro è ancora sotto shock: “Quando sono uscito, ho visto una nuvola di fumo, il caos e la gente distesa sul pavimento. Tre persone sul pavimento e automaticamente mi hanno detto di correre. Sono corso fuori e sono uscito dalla stazione, non sapevo cosa stesse succedendo” racconta un ragazzo. “La gente urlava, chiedeva ‘cosa è successo? Perché ha sparato? E io non sapevo cosa stesse succedendo. Così sono corso automaticamente fuori perché ho un bambino e non volevo essere ferito”.