Solo un mese dopo il suo avvio, il sistema satellitare europeo Galileo, presenta già qualche problema “di gioventù”. Nove orologi atomici su 72 ,dei 18 satelliti in orbita a oltre 22mila Km dalla superficie terrestre, sono andati in avaria. Lo ha spiegato lo stesso numero uno dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea, Jan Woerner, nel corso di una conferenza stampa. Secondo la teoria della relatività, lo spazio-tempo è influenzato dalla gravità, quindi per compensare i microsecondi di ritardo tra il tempo che scorre sulla Terra e quello alla loro quota, i satelliti di Galileo utilizzano degli orologi atomici ad altissima precisione che riducono al minimo questo divario, in modo da fornire coordinate con una precisione mai vista prima. Ciascun satellite monta 4 di questi super orologi; due all’idrogeno Maser passivi e due al Rubidio e l’avaria riguarda entrambe le tipologie. Non funzionano 6 di quelli all’Idrogeno e 3 di quelli al Rubidio, nonostante avessero sempre superati tutti i test pre-volo a terra.
“Non è una piacevole situazione – ha spiegato Woerner – è un problema da non sottovalutare perché gli orologi atomici sono elementi molto importanti per il buon funzionamento del sistema di navigazione dei satelliti”. Tuttavia va detto che l’operatività dei satelliti di Galileo non è in discussione, perché ognuno di essi monta 4 orologi ma uno solo è sufficiente ad assicurarne il pieno funzionamento. Il punto, ora, è risalire alle cause del problema e attivare eventuali azioni correttive per far ripartire gli orologi in avaria. Su entrambi i fronti – ha concluso Woerner – sono già all’opera i tecnici dell’Esa, in collaborazione con quelli dell’azienda italiana Leonardo, del gruppo Finmeccanica, che ha costruito gli orologi all’idrogeno e con quelli di Airbus e SpectraTime che hanno realizzato quelli al Rubidio. Le analisi riguardano sia gli orologi in orbita sia quelli ancora a terra, nella speranza che non sia necessario dover ritardare i prossimi lanci del programma. Il sistema Galileo prevede una costellazione di 30 satelliti entro il 2020.