Spazio, Parmitano & Co. studiano le rocce per andare su Marte

Spazio, Parmitano & Co. studiano le rocce per andare su Marte
25 ottobre 2016

Che tipo di rocce e di terreno si troveranno a dover scavare e analizzare gli astronauti che torneranno sulla Luna o quelli che sbarcheranno su Marte o sugli asteroidi? Per addestrare gli astronauti delle future missioni spaziali a individuare le caratteristiche geologiche dei pianeti l’Agenzia spaziale europea (Esa), ha dato vita alla missione “Pangaea” una full immersion nella natura incontaminata del pianeta Terra; un primo passo verso l’esplorazione di altri mondi che ha lo scopo di dare ai partecipanti una buona conoscenza della geologia “tipo” del sistema solare e aiutare i futuri viaggiatori interplanetari a riconoscere i campioni di roccia più interessanti, valutando quali possano essere i luoghi con più probabilità di trovare tracce di vita su altri pianeti.

Tra i partecipanti c’è anche l’astronauta italiano dell’Esa e ten. col. pilota dell’Aeronautica Militare, Luca Parmitano. Con lui, l’astronauta Esa, Pedro Duque, e il controllore di volo dell’Esa, Matthias Maurer. Tutti e tre hanno una grande esperienza nei rispettivi ruoli, con missioni di volo sullo Space Shuttle e sulla Stazione spaziale internazionale, nonché – come nel caso di Parmitano – con missioni extraveicolari. I partecipanti sono assistiti da un team di 10 validi geologi, di cui 5 sono italiani. Gli istruttori sono esperti nelle varie discipline della geologia interplanetaria: da Marte, alla Luna, ai meteoriti. Location di “Pangaea” sono alcuni tra i luoghi più belli del pianeta, in particolare le montagne di Bressanone, in Trentino-Alto Adige e l’isola di Lanzarote, alle Canarie.

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