Il piccolo principe aveva la sua rosa spaziale, gli astronauti dell’Iss hanno una splendida Zinnia di cui prendersi cura. È questo, infatti, il primo fiore in assoluto ad essere mai sbocciato nello Spazio. La Zinnia è stata coltivata nel “Veggie plant growth facility” della Stazione spaziale internazionale. L’astronauta-giardiniere è il comandante della base, l’americano della Nasa, Scott Kelly che ha pubblicato su Twitter le foto del suo fiore appena sbocciato. Negli ultimi due mesi prima in team con Kijell Lindgren poi con il nuovo arrivato, il britannico Tim Peake, Kelly ha combattuto contro muffe, ruggine e qualche problema fluidodinamico nella serra spaziale, fino a quando, sabato 16 gennaio finalmente la lieta notizia della fioritura, dopo l’apprensione dovuto alla Passeggiata spaziale interrotta anzitempo per la nuova presenza di liquidi nel casco dell’astronauta Tim Kopra, come successo nel 2013 al nostro Luca Parmitano. Non tutte le piantine sono sopravvissute, però. Due sono morte ma non è un fallimento perché le loro radici saranno riportate sulla Terra per studiare le cause fisiologiche dell’appassimento. Lo studio di queste criticità sarà di grande aiuto anche agli astronauti per migliorare le loro capacità di “coltivatori spaziali” e agire maggiormente in autonomia. Come già accaduto con la prima insalata coltivata e mangiata nello Spazio, la produzione di verdura in orbita è un aspetto importante per l’approviggionamento di cibo nel corso dei futuri lunghi viaggi interplanetari, oltre a influire positivamente sull’aspetto sociale e psicologico della vita a bordo. La serra, realizzata dall’azienda americana Orbital Technologies, è una camera di crescita sigillata illuminata da speciali luci a led è dotata di un sistema d’irrigazione e pareti pieghevoli che permettono di aumentarne il volume a mano a mano che le piantine crescono. Il terriccio è un substrato inerte a base di argilla.