[gallery ids="210863,210864,210865,210866,210867,210868,210869"] I protagonisti dell’affascinante mostra alla
Casa Romana sono due artisti che hanno fatto dell’arte concettuale e della sperimentazione la loro forza ed espressione creativa.
Stefano Forgione e
Giuseppe Rossi operano con lo pseudonimo di
Tzoi dal 2010 e hanno formato questo binomio per elaborare un progetto che si sviluppa dalle basi primarie di concetto, forma, tempo e materia e che sta diventando portavoce di una piccola rivoluzione nel campo sperimentale della pittura: il duo infatti è artefice del cosiddetto vuoto d’intervento, una vera e propria attesa, successiva all’azione simultanea a quattro mani sulla tela.
Gianluca Marziani, direttore e curatore di
Palazzo Collicola, ha voluto proprio loro per attuare l’idea di
Genius Loci, cioè la realizzazione di opere d’arte contemporanea direttamente nei luoghi storici, che ne diventano così cornici e al tempo stesso complementi in cui gli elementi apparentemente opposti che costituiscono il binomio antico e moderno, si compenetrano e si esaltano vicendevolmente in nome dell’immortalità dell’arte, senza confini, senza inizio né fine bensì in un continuo evolversi. [caption id="attachment_210863" align="alignright" width="225"]
Mostra TTZOI 2[/caption]
Evoluzione che non dimentica il passato anzi, ne diviene parte, così come il passato tende la mano a un presente innovativo, che rompe gli schemi ma che in fondo ritorna alle origini. Sì perché la sperimentazione di
Genius Loci si sviluppa da una tecnica molto particolare, che è quella della proliferazione della muffa su juta, lasciando quindi che la tela prenda vita in modo assolutamente naturale fino a quando la mano dell’artista interviene ad arrestare il processo nel momento in cui l’immagine che appare ne soddisfa l’estro creativo, raccontando esattamente ciò che l’impulso ha bisogno di esprimere in quel momento. La mostra alla Casa Romana di Spoleto, inserita negli eventi culturali del Festival dei Due Mondi 2018, è la terza tappa - in realtà un’eccezione perché per la prima volta realizzata in una residenza privata -, di un percorso che ha visto protagonisti tre siti Unesco: la
Reggia di Caserta, nel novembre 2017, l’
Anfiteatro del complesso archeologico di
Pompei nel dicembre 2017 e infine il
Colosseo, con data da definirsi. La
Casa Romana fu scoperta dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini, e la sua costruzione risale all'inizio del I secolo d.C.. Fu successivamente restaurata nel secolo seguente e rimase in uso fino ad epoca alto-medievale per poi essere semi distrutta probabilmente da un incendio. Si trova in parte sotto la piazza del Municipio e in parte sotto il
Palazzo Comunale di cui occupa le fondamenta e presenta lo schema architettonico classico delle abitazioni patrizie romane; la posizione in prossimità del foro e la ricchezza delle decorazioni delle pareti e dei pavimenti, fanno pensare che il proprietario fosse benestante e appartenente al ceto dirigente della città. [caption id="attachment_210864" align="alignleft" width="300"]
Casa Romana di Spoleto[/caption]
Lo spazio infatti è organizzato come luogo di lavoro aperto ai visitatori e adatto allo svolgimento degli affari, delle attività sociali e politiche. L’asse dell'ingresso, si apre sull'
atrium e termina con il
tablinum, che era la stanza principale di rappresentanza dove il padrone di casa riceveva la clientela. Ai lati dell’
atrium si trovano l’
impluvium, sotto il quale è presente una cisterna-vasca per raccogliere l'acqua piovana, e il
compluvium, che si apre nel soffitto, dando luce al resto della casa e permettendo all'acqua di entrare. Dalla parte opposta si trovano i
cubicula e le
alae, ambienti secondari ma che conservano interessanti pavimenti musivi. In fondo invece si trova il
triclinium dove sono ancora visibili frammenti di affreschi, mentre del
peristilium restano soltanto alcuni frammenti di colonne.
Il progetto del Genius Loci vede raccogliere a Spoleto una selezione tra le opere delle prime due tappe, oltre a una sperimentazione di proliferazione direttamente sul luogo, pensato per l’impluvio della
Casa Romana. Le opere esposte sono perfettamente inserite nel contesto storico che le ospita, al punto di apparire come mimetizzate nell’ambiente circostante, generando dal punto di vista visivo, una fusione tra la naturalità della pietra e quella delle muffe ambientali che diventano protagoniste delle tele. Il processo informale realizzato a quattro mani dal duo Ttzoi prevede infatti l’utilizzo di materie organiche (farine varie), acqua e pigmenti naturali su tele di juta, che riposte in particolari teche favoriscono la naturale proliferazione di muffe, con manifestazioni sempre diverse. Le spore si nutrono della parte organica e letteralmente interagiscono con l’opera secondo uno schema ignoto ai due stessi artisti che monitorano la progressione del processo, fin quando ciò che vedranno apparire non soddisferà il loro intento di salvare l’estetica in purezza. Solo a quel punto le tele verranno pittoricamente rifinite e ultimate, lasciando visibili le tracce del passaggio della natura. L’affascinante mostra, collocata nella cornice di uno dei principali siti archeologici di
Spoleto, potrà essere visitata fino a domenica 7 ottobre 2018.
GENIUS LOCI – TTZOI Casa Romana Via Visiale, Spoleto dal 30 giugno al 7 ottobre 2018
ORARI dal lunedì alla domenica dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 14.00 alle 19.00
COSTI Biglietto Intero € 3,00 Biglietto Ridotto A € 2,00 (da 15 a 25 anni) Ingresso gratuito bambini e ragazzi fino a 14 anni di età; residenti e scuole del Comune di Spoleto
CONTATTI Email:
spoleto@sistemamuseo.it info@palazzocollicola.it Sito web:
http://www.spoletocard.it/scheda_monumento.asp?id_circ=1 www.palazzocollicola.it [irp]