Anche quest’anno all’importante manifestazione umbra non potevano mancare gli spettacoli di importanza internazionale di cui sono protagoniste stelle di prima grandezza del balletto e del teatro. La serata inaugurale del Festival di Spoleto 2018 ha avuto luogo il 29 giugno con il Minotauro, in scena al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, opera lirica in dieci quadri commissionata alla compositrice Silvia Colasanti, giovane astro nascente. Il libretto è stato scritto da Giorgio Ferrara, direttore del Festival, in collaborazione con René de Ceccatty, mentre la direzione dell’Orchestra Giovanile Italiana è stata affidata al maestro Jonathan Webb. A Lucinda Childs, icona della danza minimalista e una tra i maggiori coreografi del mondo, è stata affidata l’apertura degli spettacoli di balletto con il suo A portrait in cui la sua compagnia ne celebra e ripercorre la brillante carriera con una retrospettiva che presenta estratti da alcune fra le sue coreografie più celebri: Radial Courses,Katema, Dance III, Concerto, Canto Ostinato, Available Light.
Poi si sono susseguiti spettacoli teatrali come la lettura di Novecento dalla viva voce del suo autore Alessandro Baricco; Ramona, surreale storia d’amore tra due locomotive a vapore ambientata nell’Unione Sovietica del dopoguerra, scritta e diretta da Rezo Gabriadze. Ma veniamo ora ai prossimi appuntamenti: dalla sera di venerdì 6 luglio e fino a domenica 8, andrà in scena il musical The Beggar’s Opera, la traduzione in italiano è L’opera del mendicante, una pièce teatrale arricchita da ballate e melodie dell’epoca in cui è stata scritta da John Gay nel 1728, alcuni delle quali scritte da famosi compositori come Purcell e Händel. Nell’interpretare questo racconto che parla di avidità capitalista e disuguaglianza sociale, questa produzione, diretta da Robert Carsen, diventa l’occasione per riscoprire il testo satirico di John Gay e la talentuosa capacità d’improvvisazione dei musicisti di Les Arts Florissants in grado di far rivivere la partitura musicale a ogni rappresentazione, imprimendo il proprio stile. La stessa sera – anche in questo caso le repliche dureranno fino a domenica 8 luglio – inaugura anche la commedia musicale My Ladies Rock che racconta la storia del rock al femminile, meno esposto alla gloria di quella degli uomini ma altrettanto importante e forse più coinvolgente perché si legò indissolubilmente alla battaglia per i diritti delle donne.
La commedia narra di un’epoca in gli uomini faticavano a condividere il loro potere e così le prime donne che si affacciarono al mondo del rock non ebbero altra scelta se non osare e cadere negli eccessi, cancellando con la loro grinta l’immagine a cui era legata la donna in quegli anni di cambiamento. Brenda Lee, Aretha Franklin, Janis Joplin, Patti Smith e le loro eredi, si concessero il diritto di essere chi volevano essere, a ogni costo e accettando ogni compromesso, attraverso le proprie voci, i propri corpi, il proprio modo di vivere. La sera del 7 luglio in piazza Duomo, il grande concerto dell’attesissimo Francesco De Gregori, a cui è stato affidato lo spazio pop del Festival di Spoleto 2018, in cui l’artista intratterrà il pubblico con i grandi classici di sempre ma anche con canzoni mai passate alla radio e brani raramente eseguiti dal vivo negli ultimi anni.
Giovedì 12 luglio vedrà in scena alle ore 18.00, presso il Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, l’attore Silvio Orlando protagonista di Si nota all’imbrunire, una commedia drammatica scritta da Lucia Calamaro sulla solitudine sociale, spettacolo questo presentato nell’ambito del protocollo d’intesa tra Napoli Teatro Festival e Festival dei Due Mondi. La sera invece, alle 21.00 presso il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, vedrà l’esordio spoletino per lo spettacolo Bells and Spells, spettacolo ideato e diretto da Victoria Thierrée Chaplin con Aurélia Thierrée e Jaime Martinez, in cui Aurélia Thierrée, nei panni di una cleptomane, si ritrova improvvisamente in balia degli oggetti di cui cerca di impadronirsi.
Meccanismi improbabili, strani incontri, carillon impazziti e mille altre sorprese in un continuo e imprevedibile gioco teatrale; la pièce andrà in replica fino al pomeriggio del 15, giorno di chiusura del Festival. Il 13 luglio vedrà le prime di ben tre spettacoli: Dopo la prova, dramma scritto da Ingmar Bergman, di cui saranno protagonisti Ugo Pagliai e Manuela Kustermann. La rappresentazione tratta temi molto cari al grande autore come la percezione del tempo, la paura della vecchiaia, la fragilità dell’animo femminile. Al Teatro Romano, sempre il 13 luglio, andrà in scena, in prima ed esclusiva italiana, il balletto Old Friends della compagnia Hamburg Ballet, diretta dal coreografo statunitense John Neumeier. Lo spettacolo è un collage di brani che esplorano i mutevoli cambiamenti delle relazioni umane su musiche di J.S. Bach, Frédéric Chopin, Federico Mompou, Simon & Garfunkel. La pretigiosa serata di chiusura del Festival dei Due Mondi 2018, è affidata a una produzione del Festival Dei Due Mondi, Jean D’Arc au Bûcher, un oratorio drammatico in undici scene e un prologo, diretto da uno dei più grandi autori della cinematografia francese, Benoît Jacquot, e che vedrà protagonista, nei panni di Giovanna d’Arco, l’attrice Premio Oscar Marion Cotillard. Un cartellone davvero di grande rilevanza internazionale, motivo per cui il Festival di Spoleto continua ad attrarre visitatori da tutto il mondo e riesce ad accrescere il suo prestigio di anno in anno.
Festival dei Due Mondi 2018
Spoleto
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