E anche all’interno del palazzo la giornalista non trova conferme: “Da queste parti non si sa mai niente… Una signora ha messo in affitto un negozio e poi ha cambiato tre volte numero di telefono”. Insomma, vige il massimo riserbo. E forse non è un caso visto che stiamo parlando di un politico che, nella sua lunga carriera, non ha certo brillato per essere estroverso (anche se non gli è mai difettata l’ironia). Il Corriere ricorda anche le vicissitudini che hanno accompagnato l’appartamento prima in affitto dall’Inpdai, che ne era il proprietario (per un canone mensile tra i 2 mila e i 3 mila euro: il rinnovo del contratto di locazione del 2000, prima dell’acquisto, parla di 71.562.540 lire l’anno), quindi il cambio di proprietà nel 2011 per 3.415.700 euro, cifra considerata molto al di sotto del valore effettivo di mercato.