“Sono stato sempre un ragazzo molto vivace un po’ ribelle, nella vita ho fatto di tutto, assicuratore, geometra, broker. Ho lavorato per un team di motard, correvo anche in motocross, ma la mia più grande passione è sempre stata la musica. Così divento Dj Fabo”. E “suonare per gli altri mi faceva felice, mi permetteva di sognare e dare un tocco magico alla mia vita”; poi “mi trasferisco in India, dove in poco tempo iniziano a chamarmi ovunque. Lì ho incontrato persone fantastiche e vissuto momenti indimenticabili. Tutto questo con una persona speciale: Valeria, la mia ragazza, che ora mi presta la sua voce per rivolgermi a lei signor presidente, perché io faccio molta fatica a parlare”. Poi Fabo racconta cosa è successo e chi è ora: “Il 13 giugno 2014 sono diventato cieco e tetraplegico a causa di un incidente in macchina. Non ho perso subito la speranza però, in questi anni ho provato a curarmi anche sperimentando nuove terapie, purtroppo senza risultati”. E “da allora mi sento in gabbia, non sono depresso ma non vedo più e non mi muovo più da più di due anni sono bloccato a letto, immerso in una notte senza fine”. E “vorrei poter scegliere di morire senza soffrire”. Ma “ho scoperto che ho bisogno di aiuto”.
Fabo ricorda la proposta di legge per la legalizzazione dell’eutanasia dell’associaizone Coscioni che giace in Parlamento da più di tre anni, e chiede a Mattarella “di intervenire affinché una decisione sia presa per lasciare ciascuno libero di scegliere fino alla fine”. Finora gli appelli di Fabo sono stati inascoltati, anzi la discussione in aula nei giorni scorsi è stata rinviata di nuovo – è la terza volta – al primo marzo. Così prima di andare in Svizzera Fabo si è di nuovo rivolto al Parlamento. Nel video è steso e immobile sul letto, e con uno sforzo tangibile è lui che parla e la sua voce è una dura condanna alla politica: “È veramente una vergogna che nessuno dei parlamentari abbia il coraggio di mettere la faccia per una legge che è dedicata alle persone che soffrono, e non possono morire a casa propria, e che devono andare negli altri Paesi per godere di una legge che potrebbe esserci anche in Italia”. In Olanda, Belgio, Lussemburgo l’eutanasia è legalizzata; in Svizzera, Spagna, Germania, Svezia è prevista l’assistenza medica al suicidio, il suicidio assistito; in Francia c’è una parziale accettazione con utilizzazione di due medici. Fuori dall’Europa il suicidio assistito è previsto in Giappone, Canada e alcuni Stati americani. (foto, Fabiano prima dell’incidente con la fidanzata)