‘Spese pazze’ all’Ars. 14 deputati verso rinvio a giudizio”. Cracolici: “Mi dimetterei subito da presidente della commissione”

La Procura della Repubblica di Palermo ha depositato l’avviso di chiusura indagine nell’ambito dell’inchiesta sulle cosidette “spese pazze” dell’Assemblea regionale siciliana. In tutto sono 97 gli indagati. In questa prima tranche la chiusura di indagine riguarda 14 politici, tutti ex capigruppo dei maggiori partiti nella scorsa legislatura e i quali si profilerebbe dunque il rinvio a giudizio per peculato. Il reato ipotizzato e’ quello di peculato. L’indagine del nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza e’ stata coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Maurizio Agnello. Non ci sono stati stralci sulla posizione degli indagati. Il criterio discriminante seguito dai pm sarebbe l’utilizzo, lecito o meno, delle somme per “finalita’ politiche”. Laddove siano emerse prove o documenti a supporto ci sarebbe l’orientamento ad archiviare.

CHIUSURA INDAGINI I 14 ex capigruppo nella scorsa legislatura, per i quali la Procura di Palermo ha chiuso le indagini sono Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini, Cataldo Fiorenza e Cateno De Luca. L’avviso di chiusura indagine e’ stato notificato in mattinata da parte dei finanziari del Nucleo speciale spesa pubblica. Secondo quanto si apprende tra coloro per i quali potrebbe esserci la richiesta di archiviazione ci sono l’ex governatore regionale Raffaele Lombardo, Salvino Pantuso, Davide Faraone, Bernardo Mattarella, l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio e Gaspare Vitrano.

INDAGATI Come detto, sono oltre 90 gli indagati: tolti i 14 ne restano un’ottantina. Per alcuni si profila una archiviazione, tra cui l’attuale sottosegretario Davide Faraone, Salvino Pantuso e Bernardo Mattarella. A Giulia Adamo, ad esempio, sono contestati l’uso del saldo (circa 7000 euro) attivo del conto del gruppo, ma anche la spesa da circa 400 euro al negozio Luois Vuitton a Palermo e quella da circa 1300 euro per cravatte e carre’ di seta Hermes. All’ex capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, i pm contestano “il pagamento ovvero il rimborso di diverse spese inerenti a brindisi augurali, strenne pasquali e natalizie, panettoni, cesti natalizi, e altro per l’importo complessivo di euro 31.834,59”. E poco meno di 6000 euro per “regali di nozze”. L’ex deputato Cateno De Luca, invece, con i fondi dell’Ars pagava il leasing della macchina: poco meno di 7000 euro per una Audi A6. Cosi’ come Rudy Maira che tra il 2009 e il 2012 ha ricevuto circa 70 mila euro per il leasing della sua “autovettura personale”, una Audi A6 V6 3.0 Fap quattro Tiptronic. L’ex capogruppo di di Futuro e Liberta’ Livio Marrocco e’ riuscito a farsi rimborsare oltre 13 mila euro per “regalie” varie, pranzi e pure 179 euro per l’acquisto di “fumetti Diabolik”. L’ex capogruppo dell’Mpa, Francesco Musotto avrebbe prelevato, tra le altre operazioni contestate, un totale di 160 mila euro “in ordine alle quali – scrivono i magistrati – il Gruppo Mpa non ha esibito alcun documento fiscale, contabile ed extra-contabile a giustificazione delle spese sostenute).

“Se dovesse arrivare un rinvio a giudizio mi dimetterei subito da presidente della commissione Affari istituzionali – afferma Cracolici -. Non potrei mai proseguire una funzione istituzionale. Continuo nel mio percorso di grande trasparenza che ho intrapreso fin da quando mi e’ stato notificato l’avviso di garanzia. Continuo a pensare che quello che e’ successo sia frutto di un grande equivoco”.

Pubblicato da
redazione