Le tante anime di Palermo, compresa quella dei migranti, saranno rappresentate per un mese, dal primo al 31 maggio, attraverso “Ballarò di primavera 2015″. E’ una rassegna di narrazioni che vanno dal teatro alla musica, dal “cuntu” ai riti religiosi. L’ha organizzata per il terzo anno il comitato “Ballarò come Palermo”, formato da un gruppo di associazioni con il patrocinio gratuito del Comune. Gli eventi toccheranno vari luoghi che rappresentano pezzi significativi della storia e della cultura palermitana come piazza Bologni, Casa Professa, la chiesa di San Giovanni decollato, il campanile di san Giuseppe Cafasso, villa Bonanno, le chiese della Soledad e di santa Cristina la Vetere. E soprattutto i mercati popolari di Ballarò e del Capo. La rivisitazione dei luoghi sarà affidata a spettacoli, musica etnica e rappresentazioni con la “sfilata di primavera” che tra il 29 e il 31 maggio concluderà il ciclo. “Abbiamo voluto creare – dice Giulio Pirrotta, presidente di Ars Nova capofila del progetto – un percorso nel tempo coinvolgendo le comunità di origine straniera che vivono in questi quartieri”. Si comincerà infatti con il “Villaggio dell’intercultura”, tra Casa Professa e Santa Chiara. Il 23 maggio è previsto un programma di musica etnica dedicato a Giovanni Falcone. Gli organizzatori hanno creato una card prepagata per l’accesso ai siti e una degustazione.