Come ai tempi di “E.T.”, Steven Spielberg ritorna sul grande schermo con un’opera destinata a commuovere il pubblico infantile (e non): il 1 luglio è in uscita il suo nuovo “The BFG”, proprio 25 anni dopo aver raccontato la storia dell’extraterreste più amato nella storia del cinema. Sarà un successo come fu allora “E.T.”? Il regista nemmeno se lo chiede, e assicura anzi di non darlo per scontato. “Per me è importante – dice l’autore di capolavori come “The Schindler’s List”, “Lincoln” e “Il colore Viola” – la soddisfazione creativa di ogni esperienza ma se piacerà agli spettatori, questo non dipende interamente da me. Posso avere le migliori intenzioni e pensare di dare il massimo ma il pubblico potrebbe non capire, oppure sì”. E poi rivela: “Da molto tempo ho capito di non aver controllo sui gusti del pubblico, anche se mi attribuiscono un merito che non credo di avere. Come vengono accolti i miei film è solo destino. Una questione di alchimia. Insomma, faccio del mio meglio però poi il resto non dipende da me, non è nelle mie mani”.
“The BFG” racconta di un incontro tra l’orfanella (Ruby Barnhill) e un gigante che si aiutano reciprocamente a capire i meccanismi dei rispettivi mondi: la storia è stata tratta da un romanzo di Roald Dahl. “The BFG rappresenta chi sono io oggi”, ha spiegato il regista. “Non penso mai che quello che faccio io vale veramente, fino a quando il pubblico non me lo riconosce. Non ho mai girato un film per alimentare il mio ego”. Secondo Penelope Wilton, che nel film interpreta la regina d’Inghilterra, “The BFG” e “E.T.” hanno in comune “due storie meravigliose” che suscitano “emozioni uniche”. Il gigante protagonista è Mark Rylance, che ha vinto l’Oscar per il miglior attore non protagonista con “Il ponte delle spie”. E anche se si tratta della prima collaborazione tra Spielberg e la Disney, gli spettatori non devono pensare che sia nello stile di “Star Wars”. “Non farei mai un film così. È il genere del mio amico George Lucas, il Thomas Edison della fantascienza. Io sono solo un suo fan”, ha concluso.