Sport e bambini con patologie croniche. Istruzioni per l’uso

L’attività fisica è essenziale per prevenire molte patologie e per favorire uno sviluppo armonico, ma le patologie croniche spesso “dissuadono” i ragazzi (e i genitori) dallo svolgere con perseveranza un’attività sportiva, incrementando fattori di rischio in una fascia di popolazione vulnerabile. Eppure per questi bambini lo sport ha indubbi vantaggi non solo per la salute fisica, ma anche psicologica e sociale. “Il movimento, indipendentemente dallo stato di salute, è una necessità fisiologica per bambini e adolescenti: è parte integrante del loro processo accrescitivo, sin dalle prime fasi dello sviluppo (già in utero il feto acquisisce degli schemi motori peculiari ed in evoluzione) e favorisce una crescita corporea armonica, sia sul versante fisico che psicologico”, spiega il Presidente della SIP (Società italiana pediatria) Giovanni Corsello.

“Lo sport aumenta agilità, resistenza, forza e di conseguenza migliora l’autostima e il senso di benessere, favorisce l’apprendimento e riduce l’ansia per la prestazione scolastica, favorisce la socializzazione, abitua al rispetto delle regole”. Per aiutare pediatri, medici e genitori a incoraggiare, guidare e sostenere i bambini con malattie croniche a intraprendere un’attività sportiva la Società Italiana di Pediatria ha messo a punto una guida con le indicazioni degli specialisti riguardo allo sport nei bambini e negli adolescenti con: artrite idiopatica giovanile, diabete mellito, neoplasie, asma, cardiopatie congenite, disturbo con deficit di attenzione/iperattività, autismo.

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