Stagione dei funghi, i consigli degli esperti per non correre rischi

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Con l’arrivo dell’autunno si riapre la stagione dei funghi e, come tutti gli anni, sono molti gli appassionati che si avventurano nei boschi, incorrendo talvolta anche in smarrimenti, malori, ferite o addirittura la morte. Di qui l’invito alla cautela da parte dei carabinieri forestali. E il colonnello Pierluigi Fedele, comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Parma ed esperto micologo, sottolinea che “negli ultimi anni sono piu’ i decessi di cercatori che hanno avuto incidenti nei boschi di quelli avvelenati da funghi”. L’Arma dei carabinieri ricorda che la raccolta dei funghi e’ comunque subordinata ad obiettivi di conservazione dell’integrita’ territoriale e del mantenimento degli ecosistemi. “I funghi sono una componente importante per gli equilibri naturali del bosco: raccogliamoli con criterio, rispettando le norme”, consiglia Fedele. Chi ama la natura ed in particolare chi ama andare per boschi a cercare funghi deve assumere un comportamento adeguato e rispettoso, evitando di perturbare gli equilibri con comportamenti inopportuni. Non e’ raro infatti trovare funghi danneggiati, oppure gettati via dopo essere stati raccolti, perche’ magari e’ subentrato un dubbio o un ripensamento circa la loro commestibilita’. Sono gia’ diverse decine le richieste di soccorso pervenute al numero dei carabinieri forestale di Emergenza Ambientale 1515 da parte di cercatori di funghi che, a causa della scarsa conoscenza dei luoghi o delle condizioni climatiche avverse (nebbia e temporali), si perdono nei boschi e a volte si feriscono anche gravemente.

Bisogna ricordare che la raccolta e la commercializzazione dei funghi sono disciplinate da leggi nazionali, regionali o dai regolamenti locali che indicano le specie, le dimensioni e il quantitativo massimo di funghi che si possono raccogliere, oltre al calendario dei giorni in cui questa attivita’ e’ consentita. Tali norme vietano la raccolta dei funghi in alcune aree protette e la raccolta nelle ore notturne su tutto il territorio, sia per la salvaguardia dei funghi stessi, sia per motivi di sicurezza. Inoltre, in alcune regioni e’ obbligatorio il possesso di un tesserino autorizzativo, ottenuto dopo la frequenza di uno specifico corso micologico, e comunque e’ necessario informarsi localmente sulle modalita’ di raccolta nei luoghi abitualmente frequentati. Le violazione delle norme comportano sanzioni di tipo amministrativo che variano a seconda dell’illecito commesso e prevedono la confisca dei funghi raccolti. Tra i consigli utili ai cercatori, quello di documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie capacita’ fisiche; comunicare i propri spostamenti prima di intraprendere l’escursione; evitare di inoltrarsi da soli nel bosco, la presenza di un compagno e’ garanzia di un primo soccorso; consultare, prima della partenza, i bollettini meteorologici e osservare costantemente sul posto l’evoluzione delle condizioni atmosferiche.

In caso di maltempo, non sostare in prossimita’ di alberi, pietre ed oggetti acuminati perche’ potrebbero attirare fulmini. Ulteriori consigli: scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura idonea, si consigliano calzature da trekking, indumenti resistenti e leggeri su piu’ strati da mettere e da togliere a fronte delle diverse situazioni, cellulare, torcia e coltellino da funghi; astenersi sempre dalla raccolta di funghi dei quali non si e’ certi della commestibilita’, in caso di dubbi sottoporre il raccolto agli Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie Locali; il raccolto giornaliero non deve superare il limite previsto per legge; non utilizzare rastrelli o uncini che possano danneggiare il micelio; pulire immediatamente il fungo dai residui di rami, foglie e terriccio per garantire la sua integrita’; i funghi raccolti, preferibilmente solo esemplari freschi e giovani, devono essere trasportati in contenitori rigidi ed areati. L’utilizzo di sacchetti di plastica non permette infatti la diffusione delle spore fungine nel bosco. La mancanza di areazione causa il deterioramento del prodotto. E ovviamente, infine, in caso di necessita’ contattare il 1515, numero di Emergenza Ambientale dell’Arma dei carabinieri.