I colloqui in corso al Cairo tra Israele e Hams per cercare di arrivare a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi hanno subito un duro colpo. Secondo il quotidiano britannico The Guardian, i negoziati sono falliti. Dopo vari tentativi di raggiungere un compromesso tra le distanti posizioni delle due parti, questa nuova tornata di negoziati si è conclusa senza risultati. L’obiettivo era ottenere una tregua in vista del Ramadan, che inizia fra 5 giorni.
I delegati israeliani non si sono presentati nella capitale egiziana, nonostante la crescente pressione diplomatica. I media israeliani hanno riferito che i mediatori hanno boicottato i colloqui dopo che Hamas non ha fornito un elenco degli ostaggi ancora in vita. Tuttavia, il leader di Hamas, Bassem Naim, ha dichiarato che i dettagli sui prigionieri “non sono stati menzionati in nessun documento o proposta circolata durante il processo di negoziazione”. Secondo Tel Aviv, 130 dei 250 ostaggi presi da Hamas nell’attacco di ottobre, che ha scatenato la guerra, siano rimasti a Gaza, mentre 31 siano stati uccisi.
Nel frattempo, le condizioni nel territorio palestinese assediato peggiorano e lo spettro della carestia incombe. Israele affronta critiche sempre più severe da parte del principale alleato, gli Stati Uniti. La vicepresidente Kamala Harris ha espresso “profonda preoccupazione per le condizioni umanitarie a Gaza” durante i colloqui di lunedì a Washington con il membro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz. Lo stesso giorno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che una missione di aiuto in due ospedali nel nord di Gaza ha riscontrato scene terrificanti di bambini che muoiono di fame, in mezzo a una grave carenza di cibo, carburante e medicine.