Stato-mafia: Cannella, volevamo fare un partito ma poi votammo FI
Il boss mafioso corleonese Leoluca “Bagarella era sfiduciato nei confronti della vecchia politica. La Democrazia Cristiana e i socialisti non avevano mantenuto impegni assunti con Cosa nostra. Per questo nacque un partito che era espressione naturale di Cosa nostra. E il nome pensato era quello di Sicilia Libera”. Lo ha ripetuto il pentito Tullio Cannella che rispondendo alle domande del pm Francesco Del Bene al processo per la trattativa Stato-mafia, e’ tornato a parlare del progetto di Cosa nostra di creare un partito nel 1993.
“Io avevo gia’ esperienza -ha proseguito- e Bagarella mi da’ l’incarico. Mi incontrai con gente di Catania e del Trapanese. Avevamo gli stessi obiettivi separatisti che aveva la Lega Nord. Di questo venne informato anche Bernardo Provenzano”. Poi pero’ il progetto fu messo da parte. “Bagarella gia’ sapeva della discesa in campo di Silvio Berlusconi da qualche tempo. Noi partecipammo -ha aggiunto Cannella- alle provinciali a Catania alle comunali a Palermo ma poi per le elezioni politiche fu appoggiata Forza Italia e vari personaggi vicini a Cosa nostra furono inseriti nelle liste di questo partito”.