Lo Stato non dà soldi per l’alluvione e il sindaco vuole vendere Comune

LA PROVOCAZIONE Il primo cittadino di una località ligure ottiene i primi risultati: è stato contattato dalla Protezione civile nazionale che si è impegnata ad accelerare i tempi per i fondi

La provocazione ha dato i suoi primi frutti, e se per adesso la vendita del palazzo del Comune di Leivi è scongiurata, il sindaco della cittadina del Tigullio, Vittorio Centanaro è pronto a dare battaglia. Come anticipato dal Secolo XIX e dall’edizione locale di Repubblica, Centanaro aveva lanciato il grido d’allarme: ”Lo Stato non ci ha ancora dato i soldi, 1,5 milioni di euro, per i lavori fatti dopo l’alluvione che lo scorso novembre costò la vita a due persone e provocato danni per oltre otto milioni. Non so più come pagare le ditte. Per questo ho lanciato la provocazione di mettere in vendita la sede del Comune”.

Il primo cittadino della località ligure è già stato contattato da Roma dal responsabile della Protezione civile nazionale che si è impegnato ad accelerare i tempi per sbloccare almeno una prima parte dei fondi, il 50%. “Ogni giorno – prosegue il sindaco – ricevo i titolari delle aziende che hanno lavorato per il Comune e non so più come tranquillizzarli. Finalmente sembra essersi mosso qualcosa”. Centanaro si è anche detto disposto a incontrare il premier Matteo Renzi. “E’ stato un sindaco anche lui quindi sa benissimo come funziona l’amministrazione locale. Noi siamo esasperati, anche i miei colleghi di Rapallo e Chiavari mi hanno dato il loro sostegno. Sono pronto a incontrarlo pur di ottenere un risultato”, ha assicurato.