Cari conterranei, ora dov’è il padrino? Il popolo meridionale non faccia vittimismo, ma il “mea culpa”. La situazione della Sanità nel Mezzogiorno d’Italia è tale anche per il comportamento di tanti meridionali, i quali rinnegano il valore dello Stato, ritenendo che i vari mafiosi, camorristi, boss di turno abbiano a cuore le loro sorti politiche, economiche e sociali. Ma così non è! La mafia, o meglio, le varie mafie, quelle che si proponevano di aiutare i cittadini del Sud, sostituendosi allo Stato, ora dove sono? Faranno costruire ospedali per aiutare i cittadini del Sud? Credo proprio di no. La mafia è stata sconfitta dall’epidemia e sta dimostrando di non essere utile più a nessuno, neppure ai suoi affiliati anzi, qualcuno di loro impreca contro di essa per aver reso il Meridione d’Italia simile al terzo mondo. I soldi per costruire strutture ospedaliere che fine hanno fatto?
Sono finiti nelle tasche di quei boss a cui tutti baciavano le mani e che ora sono a casa rinchiusi con la paura di infettarsi e non poter essere curati per carenza di strutture? Dopo il Coronavirus molti meridionali guarderanno in faccia la realtà e inizieranno a prediligere la giustizia. Le mafie hanno preso un bel pugno nello stomaco questa volta. Fate il “mea culpa”, però, cari conterranei, per aver prediletto l’assistenzialismo e le vie parallele allo Stato. Avete osservato come, pur nel dilagare senza sosta del contagio, che miete troppe vittime, i vari territori del Nord si prodigano per contrastare l’epidemia, anche attraverso il proprio pragmatismo, dando vita a strutture e a raccolta fondi.
Certamente hanno ricevuto più aiuti dallo Stato, più attenzione, ma anche noi, se avessimo rivendicato con forza, attraverso la legalità, l’essere italiani, certamente avremmo più strutture ospedaliere e mezzi per contrastare l’epidemia. Solo se voltiamo pagina, se cambiamo cultura, dopo l’epoca del coronavirus, potremo rinascere. È vero che nessuno possa permettersi di prenderci in giro, di dirci che siamo parassiti e fannulloni. à, il dovere di amministrare, senza contrasti disseminati lungo il suo percorso, il Sud Italia. Stato più presente, mafie più lontane! Auspichiamo che la sofferenza generata dal coronavirus avrà la forza, altrettanto virulenta, di modificare la mentalità del popolo meridionale affinché si incammini finalmente, senza tentennamenti, verso il necessario cambiamento.