Slitta l’incontro della commissione giuridica (Juri) del Parlamento europeo per esaminare i conflitti di interesse dei commissari designati di Francia, Ungheria e Romania. La riunione, prevista per il 6 novembre, e’ stata rimandata in attesa di maggiori informazioni da parte della Commissione europea. In questo modo diventano piu’ stretti i tempi per avere la Commissione von der Leyen in carica dal primo dicembre. A mancare all’appello, dopo che la Francia ha candidato Thierry Breton e l’Ungheria Oliver Varhelyi, manca ancora il nome del commissario designato della Romania. Inoltre resta aperta la questione del commissario britannico. La commissione Juri potrebbe riunirsi per valutare il conflitto di interesse dei commissari designati la prossima settimana, ma cosi’ diventano comunque piu’ stretti i tempi per l’insediamento della Commissione von der Leyen il primo dicembre. Prima del via libera finale al nuovo Esecutivo comunitario nella plenaria del 25-28 novembre a Strasburgo, i commissari designati dovranno infatti superare lo scoglio dell’esame del conflitto di interesse (che ha gia’ visto la bocciatura dei precedenti candidati ungherese e romeno), rispondere al questionario scritto, e sostenere le audizioni nelle commissioni competenti, dove nelle scorse settimane era gia’ stata bocciata la francese Sylvie Goulard.
Intanto, il prossimo portavoce capo della Commissione Europea, Eric Mamer, fa sapere che “come è stato ripetuto più volte, bisogna che il Regno Unito presenti un candidato commissario. Per ora sono in corso i lavori per determinare quale è il cammino che può rendere compatibili questi obblighi con l’entrata in carica della Commissione il primo dicembre. Sulla concatenazione esatta delle tappe – aggiunge Mamer – non sta a noi fare dichiarazioni”. Comunque, “la presidente eletta è in contatto costante con tutti gli attori politici che partecipano al processo che porterà all’insediamento della Commissione, comprese evidentemente le autorità britanniche”. Perché la Commissione “entri in carica il primo dicembre – ricorda ancora Mamer – occorre un voto in plenaria nell’ultima settimana di novembre. Crediamo che ci sia una finestra per avere la Commissione in carica il primo dicembre, con le restanti audizioni dei commissari fatte. Naturalmente non stiamo con le mani in mano: i commissari fanno incontri e riunioni preparatori per iniziare a lavorare immediatamente, una volta entrati in carica”.
Mamer ha spiegato di non essere in grado, allo stato, di rispondere sul portafoglio che potrebbe essere assegnato all’eventuale commissario britannico. La portavoce capo Mina Andreeva ha ricordato ancora una volta che il Regno Unito ha dato il suo assenso alla dichiarazione del Consiglio Europeo in cui si ricorda che il Regno Unito ha l’obbligo giuridico di nominare un commissario. “Dire che sarebbe la presidente eletta a creare caos su una situazione causata dalla Brexit mi pare un po’ troppo, per essere chiari – ha risposto poi Mamer ad una domanda – anche se abbiamo fatto tutti i concorsi del mondo, risolvere una questione che non si è mai posta prima d’ora necessita, evidentemente, delle riflessioni, dei contatti e una volontà di trovare una soluzione”. “Il trattato – prosegue il portavoce – indica chiaramente che occorre un commissario britannico. E’ quello che abbiamo ripetuto ad nauseam”.
“Da parte nostra – continua Mamer – è evidente che in questa situazione finora mai verificatasi il Consiglio Europeo ha preso una decisione dicendo che il Regno Unito deve fare in modo di non intralciare il funzionamento delle istituzioni europee. Una soluzione deve essere trovata in questo quadro”. “Ci stiamo lavorando – prosegue Mamer – può essere che non siamo abbastanza brillanti per arrivare ad una soluzione in modo abbastanza rapida per rispondere alle attese dei cittadini europei, ma potete stare certi che ci lavoriamo in maniera molto seria e che, una volta che avremo trovato una soluzione, vi informeremo”. Alla domanda se la Commissione possa entrare in carica anche senza commissario britannico, il portavoce ha spiegato di non avere intenzione di entrare in tutti i dettagli della questione. Riguardo infine ad un prossimo incontro tra Ursula von der Leyen e Tony Blair, “l’incontro – ha detto Mamer – è stato richiesto da Tony Blair. Credo che discuteranno di questioni importanti, ma non forniamo un commento continuativo per ogni incontro della presidente eletta”.