Stime Ue su Italia gelano l’ottimismo: ferma la crescita ma scende il debito

Il calo è dovuto a una serie di risparmi, a un previsto aumento del gettito fiscale e a una diminuzione della spesa per interess

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Le speranze di crescita dell’italia si congelano non appena emrgono le ultime stime Ue che registrano il Pil italiano fermo allo +0,6 per cento. Ciononostante ci sia maggiore ottimismo sull’andamento dell’economia nella zona euro: è calato il prezzo del petrolio e l’euro si è indebolito. Due fattori che però fanno aumentare «l’incertezza sulle prospettive economiche è aumentata» avvert Bruxelles. Sul fronte italiano, sembra che si vada controcorrente, la crescita è ferma anche se il deficit è in calo e tutto sommato nel bilancere si registra un certo equilibrio. Per la nostra penisola manca dunque la spinta attesa da calo del petrolio, riforme e Quantitative easing. Il prodotto interno lordo italiano dovrebbe aumentare dello 0,6% nel 2015. La crescita dovrebbe accelerare all’1,3% nel 2016 (la stima autunnale era dell’1,1%). L’export crescerà più dell’import, provocando un aumento del saldo attivo dei conti correnti al 2,6% del Pil nel 2015-2016.

CALA DEFICIT Dunque  l’italia è ben vista da Bruxelles forse perché continua a fare i compiti a casa spesso anche a discapito di accelerare la crescita. E intanto cala il deficit italiano, previsto al 3,0% del Pil nel 2014, al 2,6% del Pil nel 2015 e al 2,0% del Pil nel 2016. Il calo quest’anno è dovuto a una serie di risparmi, a un previsto aumento del gettito fiscale e a una diminuzione della spesa per interessi considerando che la stima di novembre era per il 2015 del 2,7%. Il debito salirà ancora nel 2015, al 133% del Pil, prima di scendere – se tutto va bene – nel 2016, al 131,9% del Pil. Nel suo breve capitolo dedicato all’Italia, la Commissione non si dilunga sull’andamento delle finanze pubbliche. Questo perché un giudizio sulla Finanziaria 2015 è previsto solo a fine mese. “Il calo del prezzo del petrolio e l’indebolimento dell’euro stanno aiutando l’economia europea”, spiega in una nota Pierre Moscovici, il commissario agli Affari economici, notando tuttavia l’incerta situazione geopolitica internazionale, tale da pesare sulle prospettive economiche. Aggiunge il vice presidente della Commissione responsabile dell’euro, Valdis Dombrovskis: “Dobbiamo accelerare sul fronte delle riforme per rafforzare la ripresa e assicurarci che il potere d’acquisto dei cittadini aumenti”.

GUIDI Intanto il ministro Guidi interviene in tema di crescita PIL  non la pensa come la We ma si sente più vicina a confindustria: “Noi ci aspettiamo un segno piu’ per il 2015. Io personalmente penso che la crescita possa essere piu’ vicina alla stima di Confindustria” che a quella della Commissione europea (+0,6%). Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, è intervenuta con questi toni ad Agora’. “Parlando con gli imprenditori su come vedono il portafoglio ordini”, ha aggiunto, “sono profondamente convinta che la macchina si sia rimessa in moto. Molte delle misure che il governo ha preso e che come ministero dello Sviluppo economico abbiamo supportato per favorire gli investimenti privati, la ricerca e sviluppo, le start up le piccole e medie imprese innovative stanno dando i frutti. Pochi giorni fa un comunicato ufficiale dell’Ucimu, quindi macchine e utensili, ha visto nell’ultimo trimestre del 2014 una crescita quasi del 19% degli ordinativi con una media su base annua del piu’ 13/14%. Numeri favoriti soprattutto alla legge Sabatini che e’ stata un’alleata, una misura accolta straordinariamente dalle imprese. Questo significa che c’e’ stata un’iniezione di fiducia e che le imprese stanno riprendendo a investire. Questa e’ la precondizione per rivedere in futuro uno sviluppo piu’ robusto”.