“Dobbiamo modificare le dinamiche del nostro sostegno” e garantire “all`Ucraina un`assistenza di sicurezza affidabile e prevedibile a lungo termine, in modo da fare meno affidamento sui contributi volontari e più sugli impegni della Nato, meno sulle offerte a breve termine e più sugli impegni pluriennali”. Lo ha dichiarato a Bruxelles il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, che ha ribadito sicuro: “L`Ucraina diventerà membro della Nato.
Questione è quando, non se”.
Sull’ordine del giorno Stoltenberg ha confermato che è in discussione un piano pluriennale: la stampa lo ha già definito “a prova di Trump”, ovvero un meccanismo per bypassare le criticità che un ritorno alla presidenza Usa del leader dei repubblicani americani costituirebbe. “I ministri – ha detto – discuteranno di come la Nato dovrebbe assumersi maggiori responsabilità nel coordinamento dell`equipaggiamento militare e dell`addestramento per l`Ucraina, ancorando tutto ciò all`interno di un solido quadro della Nato: discuteranno anche di un impegno finanziario pluriennale per il sostegno” a Kiev.
Sui giornali internazionali oggi è emerso che esiste una proposta per un fondo quinquennale da 100 miliardi di euro e un piano visto come un modo per fornire aiuti a Kiev, sempre in vista di un`ipotesi Trump come vincitore delle prossime presidenziali americane di novembre. Poi parlando della riunione ministeriale, Stoltenberg ha precisato: “Questa riunione ministeriale porrà le basi per raggiungere un consenso su questi temi mentre ci prepariamo al vertice di Washington (9-11 luglio). Gli alleati della Nato forniscono il 99% di tutto il sostegno militare all`Ucraina”. E ancora: “Mosca deve capire che non può raggiungere gli obiettivi prefissati sul campo di battaglia” ha aggiunto.
Ma la Russia ha chi l’appoggia nell’invasione dell’Ucraina: “Gli amici della Russia in Asia sono vitali per continuare la sua guerra di aggressione (…) In cambio Mosca ipoteca il suo futuro a Pechino. La Corea del Nord e l`Iran stanno fornendo ingenti volumi di armi e munizioni. In cambio Pyongyang e Teheran ricevono tecnologia e forniture russe che li aiutano a sviluppare capacità missilistiche e nucleari avanzate. Ciò ha conseguenze sulla sicurezza regionale e globale. Quindi le nazioni di tutto il mondo che la pensano allo stesso modo devono restare unite per difendere un ordine globale governato dalla legge e non dalla forza. Domani discuteremo su come collaborare al meglio per raggiungere questo obiettivo” ha aggiunto Stoltenberg.