Stop domeniche gratis ai musei, da Pd a FI tutti contro Bonisoli

Franceschini: “Senza alcuna logica, ci ripensi”. FdI: “Incomprensibile il motivo”

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Stop alle domeniche gratuite nei musei. Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, annuncia che da settembre non sara’ piu’ consentito entrare nei musei statali senza pagare il biglietto.  “Le domeniche gratis – ha spiegato – andavano bene come lancio pubblicitario, ma se continuiamo cosi’ a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l’estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno”, garantisce.

Parole che fanno insorgere il Pd, che giudica “senza alcuna logica” la scelta del ministro, dettata solo dalla volonta’ di dare un segnale di “discontinuita’ politica”, attacca il predecessore, Dario Franceschini. Ma l’annuncio di Bonisoli incassa le critiche di tutte le opposizioni, da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Un coro bipartisan contro l’abolizione delle domeniche gratuite che sorprende e infastidisce il ministro: nulla di nuovo, ricorda Bonisoli, l’intenzione di cambiare linea era gia’ stata illustrata durante l’audizione nelle commissioni competenti.[irp]

“Sono molto stupito dal livello di distrazione dei tanti deputati e senatori che hanno potuto ascoltare l’intenzione di cambiare le politiche di accesso gratuito nei musei dalla mia viva voce, quando ho illustrato alle commissioni cultura le linee programmatiche del mio mandato. Forse si tratta di un segno dei tempi: nessuna reazione allora quando ci siamo confrontati di persona, un profluvio di voci critiche di fronte a un semplice annuncio”, replica il titolare dei Beni culturali.[irp]

L’iniziativa, avviata nel 2014 dall’ex ministro del Pd Franceschini, prevede che ogni prima domenica del mese l’ingresso in uno dei 480 musei statali coinvolti (a cui poi si sono aggiunti anche dei siti museali privati) sia gratuito. Le domeniche gratuite, rivendica Franceschini, hanno accresciuto non solo il numero dei visitatori dei musei, ma hanno portato anche a un aumento degli incassi. Abolirle “non ha alcun senso logico. Non se ne capisce la ragione. Rinunciarci solo per marcare una discontinuita’ politica e’ un errore grave e per questo chiedo al governo e al ministro Bonisoli di ripensarci”, afferma l’esponente dem.[irp]

Per il ministro, pero’, le domeniche gratuite sarebbero tutt’altro che proficue: “Ho ascoltato i direttori, registrando un’opinione unanime sulla necessita’ di superarle. Per questo motivo ci stiamo orientando nella decisione di abolirle. Lascero’ loro maggiore liberta’, se vogliono mettere una domenica gratuita non c’e’ niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene”.

Il motivo e’ semplice: “Se uno pensa di pagare una cosa e improvvisamente diventa gratis sembra un po’ una fregatura”. Insomma, “portare avanti questo progetto ben oltre il periodo per cui era stato pensato non va bene”, e’ l’opinione di Bonisoli. Idea per nulla condivisa dalle altre forze politiche: “E’ gia’ pronto lo slogan”, accusa il segretario dem Maurizio Martina, “meno cultura per tutti”. Quindi, il Pd annuncia una proposta di legge ad hoc, mentre Forza Italia si rivolge ai 5 stelle e alla Lega chiedendo di “far ragionare il loro ministro”, dice la capogruppo Mariastella Gelmini.[irp]

E la collega di partito, Patrizia Marrocco, suggerisce di circoscrivere l’iniziativa ai soli residenti. “Ci resta incomprensibile il motivo per cui il neo ministro Bonisoli e’ stato fino ad ora continuista con Franceschini su tutto, dalle nomine dei dirigenti alla nomina del curatore della biennale di Venezia, fino all’assegnazione del Fus ma si manifesta discontinuo abolendo una delle poche iniziative tecnicamente corrette che danneggia i cittadini”, dichiara Federico Mollicone, capogruppo in commissione Cultura di Fratelli d’Italia.

Ma i 5 stelle difendono la scelta del ministro: “Le domeniche gratuite concentrando un’enorme affluenza di pubblico in poche ore hanno posto pesanti criticita’ fin dal principio, sia per il pubblico che per le opere: qualita’ della fruizione bassissima, messa a rischio dei beni musealizzati, alterazione degli standard ambientali, solo per citarne alcune. A riconoscerlo sono stati gli stessi addetti ai lavori”, affermano i parlamentari pentastellati delle commissioni Cultura di Camera e Senato.[irp]

“Il superamento dell’iniziativa significa farsi carico delle criticita’ e individuare soluzioni piu’ efficaci e razionali concordate insieme ai direttori delle strutture”. Dunque, concludono, “strumentali e sterili appaiono le polemiche seguite all’annuncio del ministro da parte dei ‘guardiani della democrazia culturale'”.