Storia esoterica d’Europa, a Rovigo “Arte e Magia”
I soggetti sono i più vari: dallo spiritismo ai demoni, dal Monte Verità all’inconscio collettivo video
Una diversa storia d’Europa, una vicenda piena di fascino e di oscurità, una vocazione misterica profonda che ha informato il pensiero artistico, ma anche politico, architettonico e sociale del Vecchio Continente. La mostra “Arte e Magia – Il fascino dell’esoterismo in Europa”, in corso a Palazzo Roverella a Rovigo, è una vera e propria immersione in un clima intellettuale e poetico che cercò a lungo di sondare terreni insondabili.[irp]
Il curatore Francesco Parisi: “Indagare il mistero, varcare la soglia, sondare alcuni degli aspetti più oscuri della mente, sono questi alcuni dei temi che animano la mostra, che dispiega in più di 200 opere l’influenza del pensiero esoterico in tutte le sue correnti sulle arti europee, dal Simbolismo alle avanguardie storiche”. A emergere, anche a livello di semplice lettura visiva, la vastità della penetrazione delle suggestioni esoteriche in ciò che poi è diventato l’immaginario collettivo degli anni a venire. E accanto a questo anche la molteplicità delle correnti e degli artisti che si sono affacciati al di là della soglia del razionale, alla ricerca di qualcosa di più.[irp]
Le sezioni in cui si articola la mostra sono tematiche, e tagliano orizzontalmente il racconto storico, con opere d’arte, ma anche libri, oggetti d’arredo e documenti. E i soggetti sono i più vari: dallo spiritismo ai demoni, dal Monte Verità all’inconscio collettivo. E la sensazione è che l’occultismo qui diventi, a un certo punto, a sua volta un modo per occultare un’altra verità, più profonda, ossia quella della fascinazione dell’arte per ciò che non si può dire. E allora, in questa prospettiva, la magia non è solo documentata dagli artisti, ma viene in tutti i sensi creata attraverso la sua stessa narrazione. La mostra a Rovigo, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, resta aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2019.