di Enzo Marino
Luce verde da Vienna: lo storico accordo tra Teheran e le potenze mondiali sul futuro del programma nucleare iraniano è cosa fatta. A darne notizia è stata per prima la tv di Stato di Teheran. A metà mattina si è poi tenuta la tenuta la “riunione plenaria finale”: ultimo atto dei colloqui che i rappresentanti dei «5+1» (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) hanno intrattenuto nelle stanze del Coburg Palace. Una dichiarazione congiunta è poi stata letta dall’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e dal ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. Il ministro iraniano ha accolto l’accordo come una soluzione “win-win”, ovvero una doppia vittoria in cui vincono le entrambe le parti, e come “una nuova era di speranza”. “Un accordo non perfetto – ha poi sottolineato Zarif – ma è quello che potevamo raggiungere. È un momento storico”.
DISSENSO DI GERUSALEMME Israele “impiegherà ogni mezzo diplomatico per impedire la conferma dell’accordo” sul nucleare iraniano. È quanto si legge in un durissimo comunicato del vice ministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely, diffuso dopo le prime indiscrezioni sul raggiungimento di un accordo a Vienna fra Teheran e le potenze del gruppo 5+1. L’intesa, si legge ancora, “è uno storico accordo di resa dell’Occidente all’asse del male guidato dall’Iran”. “Le implicazioni dell’accordo nell’immediato futuro sono molto gravi – scrive Hotovely, citata sul sito Times of Israel – l’Iran continuerà a diffondere la metastasi delle sue cellule terroristiche in tutte le direzioni, continuerà a infiammare il Medio Oriente e, quel che è ancora peggio, farà un gran passo per diventare uno stato sulla soglia del nucleare”.
POSIZIONE USA “Sono fiducioso sul fatto che questo accordo sarà soddisfacente per gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei nostri alleati. Gli Stati Uniti continueranno a portare avanti il loro impegno con gli alleati in Medio Oriente e a testare la possibilità che il Medio Oriente possa muoversi in una direzione differente”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il riferimento è senza dubbio anche a Israele, che ha definito l’intesa “un errore storico”.
BAN KI MOON SODDISFATTO Il segretario generale dell’Onu plaude allo “storico e importante” accordo di Vienna e si congratula con i Paesi del “5+1” e con l’Iran. “È un lascito a favore del valore del dialogo – si legge in un comunicato – So che un immenso lavoro è stato fatto per arrivare a questo e ammiro la determinazione e l’impegno dei negoziatori, così come il coraggio dei leader che hanno approvato l’accordo che è stato così scrupolosamente definito dai loro team. Spero, e anzi credo, che questo accordo porterà a una più forte comprensione e cooperazione su molte importanti sfide per la sicurezza in Medio Oriente”, prosegue Ban Ki Moon, secondo il quale l’accordo può rappresentare un “importante contributo alla pace e alla stabilità nella regione e altrove. Le Nazioni Unite – conclude – sono pronte a cooperare pienamente con le parti del processo per l’attuazione di questo storico e importante accordo”.
MATTARELLA “Va accolta con viva soddisfazione la notizia dell’accordo sulla questione iraniana raggiunto oggi a Vienna. Occorre anzitutto congratularsi con i negoziatori per la perseveranza e la lungimiranza che hanno mostrato nel corso di colloqui lunghi e difficili. Un apprezzamento particolare vorrei rivolgerlo, oltre che ai rappresentanti di Stati Uniti e Iran e agli altri negoziatori, all’Alto Rappresentante Federica Mogherini per il prezioso ruolo di coordinamento che ha svolto a nome di tutta l’Unione Europea”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “In un Medio Oriente in cui l’ultima parola è spesso lasciata alle armi e alla conflittualità – ha detto il Capo dello Stato – l’accordo di Vienna segna un’inversione di tendenza, mostrando che anche in quella martoriata regione è possibile percorrere fruttuosamente la strada del dialogo, della cooperazione e della diplomazia. Auspico pertanto che l’intesa trovata possa dispiegare effetti positivi in tutta la regione, facilitando nuove forme di collaborazione nella gestione delle tante situazioni di crisi che caratterizzano il Medio Oriente, a cominciare dalla lotta contro Daesh e il terrorismo internazionale”.