Dopo il primo trapianto di mani in un adulto nel 1998, a 2 anni dallo storico stesso intervento in un bambino di 10 anni, il piccolo e’ ora in grado di scrivere, vestirsi e mangiare con i nuovi arti. Lo hanno annunciato i medici del Children’s Hospital di Philadelphia che eseguirono a luglio del 2015 l’intervento a Zion Harwey (foto). Secondo gli esiti delle pratiche postoperatorie pubblicate sulla rivista ‘The Lancet Child & Adolescent Health’ “il bambino e’ piu’ indipendente ed in grado ci compiere le attivita’ quotidiane”, ha dichiarato il chirurgo Sandra Amaral dell’equipe che esegui’ l’intervento. Aggiungendo che Harwey “continua a migliorare grazie alla terapia quotidiana che ogni giorno gli permette di incrementare le funzioni delle sue (nuove) mani ed anche sotto l’aspetto piscologico, il sostegno lo aiuta a gestire” la novita’. “Le mani ed i piedi di Harwey furono amputati quando aveva solo due anni a causa di un’infezione settica e ha subito anche un trapianto di un rene”, ha proseguito la dottoressa Amaral aggiungendo che l’impresa non e’ stata facile: il piccolo ha subito “8 episodi di rigetto delle mani, a 4 e 7 mesi dal trapianto. Tutti sono stati bloccati grazie agli immunosoppressori (i medicinali che impediscono al sistema immunitario di respingere come corpi estranei gli arti o singoli organi in ogni trapianto, ndr) e senza danneggiare la funzionalita’ delle mani trapiantate”. (foto CHOP/AFP)