Una strada romana sotto il McDonald’s alle porte della Capitale

Una strada romana sotto il McDonald’s alle porte della Capitale
22 febbraio 2017

Quarantacinque metri di strada romana, che risalirebbe al II-I secolo a.C., rivestito di pietra silicea e larga circa 2 metri e 10. Una diramazione della via Appia Antica, l’antica “regina viarum”, rimasta sepolta per oltre 1500 anni, ottimamente conservata e oggi visitabile da tutti, gratuitamente. E’ stata rinvenuta nel 2014 durante gli scavi per la realizzazione del ristorante McDonald’s nel comune di Marino, nell’area dei castelli romani, e recuperata dopo oltre due anni di lavori. Una vera e propria galleria archeologica sotto il ristorante, restaurata grazie a McDonald s Italia e con la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale.

L’amministratore delegato di McDonald s Italia, Mario Federico: “Subito abbiamo lavorato con gli enti comunali e locali e la Soprintendenza per dare a Marino questa fantastica strada romana e abbiamo trovato una modalità per fare le due cose: la strada romana e il ristorante”. “Il nostro ruolo è stato effettivamente di lavorare con la Soprintendenza che ha viglilato sui lavori e abbiamo dato un contributo di 300 mila euro per recuperare questa bellissima strada romana”. Già dal ristorante e dalla sua terrazza si vede la strada antica grazie alla struttura a ponte con pavimento trasparente, ma l’area archeologica è aperta a tutti senza la necessità di dover passare per il McDonald’s inaugurato a dicembre 2016.
L’area è già aperta al pubblico e, grazie alla sinergia tra pubblico e privato, ne è garantita anche la manutenzione.

La strada probabilmente collegava la via Appia a un importante sito, Boville o Castrimenio, o a un’importante residenza.
Alfonsina Russo, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale: “La strada si data tra II e I a.C e viene usata fino al II-III d.C. Abbiamo la testimonianza di alcune sepolture che si collocano in un canale di scolo, perché la strada è a schiena d’asino, proprio per le acque e sul canale di scolo, quando non era più frequentata, si sono collocate tre sepolture databili proprio tra II e II d.C”. Il percorso, con pannelli didattici in italiano e inglese è dedicato soprattutto alle famiglie, con un itinerario speciale anche per i bambini.

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