Strage Berlino, Fabrizia è morta. La madre ricoverata per malore. Lo zio: “Abbiamo avuto le istituzioni vicine”

TERRORISMO La giovane 32enne è una delle dodici vittime. La notizia è stata data da Alfano. Sulmona commossa. E già polemica

fabrizia

Fabrizia Di Lorenzo è morta. La giovane 32enne è una delle dodici vittime della strage, oramai nota del mercatino di Natale di Berlino. Il ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano l’ha reso noto: “La magistratura tedesca, così come ha comunicato il ministero degli Affari Esteri della Germania, ha esaurito le verifiche necessarie e purtroppo, ormai, c’è la certezza che, fra le vittime, c’è l’italiana Fabrizia Di Lorenzo. Sono affettuosamente vicino alla famiglia e ai suoi cari, condividendone l’immenso dolore”. Per il presidente della Repubblica,  “la notizia della identificazione di Fabrizia Di Lorenzo tra le vittime della strage di Berlino conferma i peggiori timori dei giorni scorsi. Il dolore per la sua morte è grande ha detto Sergio Mattarella -. Ancora una volta una nostra giovane connazionale rimane, all’estero, vittima della insensata ed esecrabile violenza del terrorismo. Esprimo ai genitori e al fratello di Fabrizia la solidarietà e la vicinanza di tutto il nostro Paese”.

SULMONA La notizia ufficiale della morte di Fabrizia scuote e commuove Sulmona, la sua città, dopo giorni vissuti nella speranza. Alcuni parenti, dei pochi che non hanno ancora raggiunto Berlino, appena appresa la triste conferma hanno abbassato le saracinesche del bar di cui sono titolari davanti a palazzo dell’Annunziata. “Il dolore è troppo grande per parlare – dice lo zio Francesco Bianchi – Dalla sera di lunedì, sentita la notizia nei telegiornali, avevamo temuto per le sorti di Fabrizia, ma fino all’ultimo siamo rimasti aggrappati alla speranza che lei, scampata alla strage, avesse magari solo perso la memoria, cadendo in confusione e vagando per Berlino”. Era questa la speranza, diventata semplice illusione con il passare delle ore, nutrita dalla famiglia. La madre di Fabrizia, Giovanna, non ha retto all’emozione, da ieri è ricoverata in ospedale dopo un malore. “Voglio precisare che in questo momento di costernazione abbiamo avuto la piena vicinanza delle istituzioni – aggiunge lo zio – Il comandante della compagnia Carabinieri di Sulmona si è messo subito a disposizione trovando un volo disponibile per la Germania, già poche ore dopo l’attentato e grazie a lui la madre e il fratello di Fabrizia hanno trovato posto su un aereo di linea partito da Ciampino per Berlino”.

I carabinieri intanto presidiano l’abitazione 24 ore su 24.  “La conferma che la giovane Fabrizia è tra le vittime dell’efferato e crudele attentato terroristico di Berlino è arrivata questa mattina dal ministro degli Esteri Angelino Alfano. A nome mio personale, dell’Amministrazione e di tutta la Città di Sulmona esprimo cordoglio più profondo per la morte della nostra giovane concittadina manifestando un’affettuosa vicinanza alla famiglia Di Lorenzo”. Lo scrive in una nota il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, che conclude: “Oggi Sulmona si raccoglie in un abbraccio simbolico, partecipe al grande sgomento che l’ha colpita. La Città si spegne nel rispetto del grande dolore”.

LA POLEMICA “Il ministro Alfano, anziché gongolarsi dell’efficienza della sicurezza in Italia, non si sente in colpa per non aver protetto la nostra concittadina Fabrizia Di Lorenzo assassinata a Berlino da un selvaggio entrato all’epoca delle grandi intese montiane volute dal Pd di Napolitano e rimasto in Europa mentre lui era ministro degli Interni?”. È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. “Il presunto killer della nostra connazionale – spiega – era entrato illegalmente in Italia, dove anziché essere espulso era stato accolto, e in cambio di questa sciocca generosità aveva commesso tanti atti di violenza, condannato al termine della custodia in carcere, dove aveva continuato nei suoi comportamenti violenti, non era stato espulso come pure la legge prevedrebbe, ma era stato posto in libertà. Libero di andare in giro per l’Italia e poi per l’Europa, per arrivare in Germania dove per effetto del buonismo della Merkel e dell’Europa del politicamente corretto ha potuto continuare indisturbato a spacciare droga e seguire un predicatore dell’Isis, fino alla tragica sera della strage al mercatino natalizio di Berlino”. “Su questo bisogna riflettere e indignarsi – conclude Cirielli -. Non possiamo più continuare a vedere i nostri concittadini morire indifesi e così assurdamente”.