L’autopsia choc sugli italiani uccisi a Dacca: mutilati e lasciati morire lentamente
TERRORISMO IN BANGLADESH I nostri connazionali hanno avuto ferite inferte con armi affilate, forse machete. La relazione medico legale è stata trasmessa agli inquirenti della Procura di Roma
Una morte brutale. Lenta e dolorosa. È quanto emerge dall’autopsia eseguita al Policlinico Gemelli sui corpi dei nove italiani massacrati in un ristorante di Dacca, in Bangladesh. Secondo quanto ricostruito dai medici legali il commando, armato di machete, fucili ed esplosivo, ha prima mutilato gli ostaggi, quindi li ha lasciati morire senza dare loro il colpo di grazia. Su alcune salme sono stati comunque rinvenuti anche segni di proiettile e tracce di esplosivo. La relazione medico legale posta all’attenzione degli inquirenti della Procura di Roma è terribile. Completati gli accertamenti autoptici, svolti dai medici legali Vincenzo Pascali e Antonio Oliva, il pm Francesco Scavo ha firmato il nulla osta per restituire le salme alle famiglie.