Questa mattina all’interno di una scuola superiore di Santa Fe, in Texas, uno studente ha iniziato a sparare uccidendo almeno dieci persone, nove studenti e un insegnate. L’autore della strage si chiama Dimitrios Pagourtzis, che ha 17 anni, è stato arrestato dalla polizia ed è ferito. Il killer indossava una lunga giacca per nascondere il fucile con il quale ha aperto il fuoco facendo strage nel liceo. Insieme a lui è stata fermata un’altra persona che potrebbe aver aiutato il 17enne a portare a termine il piano. La polizia, inoltre, ha fatto sapere che fuori e dentro la scuola sono state trovate diverse bombe: gli artificieri stanno lavorando per disinnescarle. La polizia, scrive CNN, sta cercando di capire dove sono state assemblate, inoltre nell’area della scuola è stata trovata una pentola a pressione, usata spesso per costruire bombe artigianali. La polizia ha già interrogato il 17enne e per ora non è risultato registrato in nessuna banca dati di persone che hanno acquistato legalmente una pistola. “Si tratta di una situazione che va avanti da troppo tempo in questo Paese. Da troppi anni. Da troppi decenni”, ha detto il presidente americano, Donald Trump, commentando la strage.
“Si tratta di un attacco orribile […], siamo in contatto diretto con le autorità federali che si stanno occupando del caso e si stanno coordinando con le autorità locali”, ha continuato Trump. Il 18 febbraio, dopo la sparatoria in una scuola vicino a Miami in cui sono morte 17 persone, il presidente americano aveva promesso che il suo governo avrebbe fatto qualcosa per fermare le stragi. Tuttavia non è ancora stato preso alcun provvedimento e il Congresso non sta facendo alcun progresso su questo tema. Quella alla Santa Fe High School è stata la 22esima sparatoria in una scuola statunitense dall’inizio dell’anno ad aver provocato morti o feriti: una media di oltre una sparatoria ogni settimana. Intanto in una nota March for Our Lives, l’organizzazione fondata dai sopravvissuti alla strage di febbraio in una scuola della Florida, hanno scritto: “Siamo con voi. Faremo tutto quello che possiamo fare per sostenervi”, si legge su Twitter. Poco dopo la strage la leader della minoranza democratica alla Camera, Nancy Pelosi, chiedendo al Congresso di agire subito per approvare una legge che controlli in modo più rigoroso la vendita e il possesso di armi negli Stati Uniti.
Secondo il Washington Post, sulla base degli ultimi dati diffusi dal ministero della Difesa americano, nel 2018 il numero delle vittime di stragi a scuola negli Stati Uniti e’ piu’ alto di quello dei militari americani in servizio uccisi. Lo sottolinea il Washington Post sulla base degli ultimi dati diffusi dal ministero della Difesa americano. Dall’inizio dell’anno, le vittime di stragi a scuola sono state 29, in 16 diversi episodi, senza considerare i dieci morti nella sparatoria odierna nel liceo di Santa Fe, in Texas. Nello stesso periodo sono morti 13 militari in sette diversi incidenti. Sette militari sono deceduti per lo schianto di un elicottero in Iraq lo scorso marzo. Nel liceo di Parkland, in Florida, lo scorso febbraio sono state uccise 17 persone, soprattutto studenti. Le scuole pubbliche americane sono frequentate da oltre 50 milioni di studenti mentre i membri delle forze armate sono 1,3 milioni.