Cronaca

Strage nella scuola del Texas, responsabilità degli agenti sempre più pesante

Si rivelano sempre più pesanti le responsabilità degli agenti americani non intervenuti tempestivamente durante l’assalto alla scuola elementare di Uvalde in Texas in cui sono morti 19 bambini e 2 maestre. Non intervenire “è stata una decisione sbagliata” ha detto Stephen McCraw, capo del Dipartimento di pubblica sicurezza del Texas. “Il comandante sul posto lo ha considerato un soggetto barricato pensando che non ci fossero più bambini in pericolo. Ovviamente invece basandosi sulle informazioni che abbiamo c’erano bambini nella classe in pericolo ed era in effetti una situazione da sparatore attivo, non barricato”.

Nei primi momenti dopo la strage la polizia invece aveva detto di aver affrontato l’assalitore in un racconto poco chiaro sostenuto anche dal governatore del Texas Abbott ora costretto a dare spiegazioni. “Mi hanno informato male. Sono furioso per quanto successo. Ero su questo palco due giorni a dare le informazioni che mi avevano detto in una stanza poco distante da dove ci troviamo ora”. Il governatore repubblicano comunque non ritiene che il controllo delle armi sia una soluzione. Intanto, mentre gli inquirenti stanno cercando di capire perché siano passati dai 40 ai 60 minuti prima dell’intervento delle forze dell’ordine, testimoni raccontano all’Associated Press che gli agenti sono stati esortati da una “folla frustrata” ad entrare nella scuola elementare dove il 18enne Salvador Ramos stava compiendo una strage. 

Javier Cazares, la cui figlia di 8 anni Jacklyn è stata uccisa nell’attacco, ha detto di essere corso a scuola quando ha saputo della sparatoria e quando è arrivato la polizia era ancora fuori dall’edificio. Sconvolto, ha proposto di entrare lui stesso. “Si sarebbe potuto fare di più, erano impreparati”. Le squadre speciali della Border Patrol Tactical Unit sono arrivate nella scuola elementare di Uvalde “un’ora dopo” l’ingresso del killer e lo hanno ucciso. Lo ha detto la polizia del Texas in una conferenza stampa sulla strage confermando sostanzialmente le indiscrezioni dei media sui tempi dell’intervento senza spiegare perche’ ci abbiano messo così tanto. La polizia locale e le guardie di sicurezza della scuola “sono entrate dopo quattro minuti. Hanno sentito colpi di arma da fuoco, hanno fatto dei giri di ricognizione e poi si sono messi al riparo”, ha detto ancora il direttore generale.

 

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