Una strage è avvenuta nel pomeriggio di ieri, ma solo oggi se n’è capita la portata. Un aereo storico tedesco della seconda guerra mondiale, di proprietà di una società svizzera, si è schiantato contro il fianco di una montagna nei Grigioni, provocando la morte di tutte e 20 le persone che si trovavano a bordo.
“La polizia ha la triste certezza che le 20 persone a bordo sono morte”, ha detto la portavoce della polizia Anita Senti in una conferenza stampa oggi, a quasi 24 ore dall’incidente. A bordo del velivolo c’erano 11 uomini e nove donne, tra i quali una coppia austriaca e il loro figlio. La Radio della Svizzera italiana ha parlato di una comitiva di svizzerotedeschi in vacanza. Nel primo pomeriggio di ieri lo Junker JU52 HB-HOT, costruito nel 1939 e denominato “Iron Annie”, si è schiantato contro il fianco del Piz Segnas, un picco alto 3mila metri, a un’altezza di 2.540 metri sul fianco occidentale, ha spiegato Senti.
Secondo il quotidiano Blick l’aereo era diretto a Duebendorf, vicino a Zurigo. I passeggeri erano stati a Locarno per una fare turismo sul Lago Maggiore. “L’aereo ha virato di 180 gradi verso sud ed è poi caduto a terra come una pietra”, ha detto un testimone al giornale 20 Minutes. La polizia dei Grigioni ha diffuso foto che mostrano l’aereo accartocciato. Un’inchiesta è stata avviata per capire le cause del’incidente. Essendo un aereo da collezione, il velivolo non è equipaggiato con una scatola nera e con il voice recorder, quindi gli inquirenti dovranno basarsi solo sull’analisi dei resti e sui testimoni.
Daniel Knech del servizio d’indagine sulla sicurezza SESE ha detto che l’equipaggio non ha inviato alcun segnale di allarme e le condizioni erano ottimali. L’aereo apparteneva alla JU-Air, una compagnia fondata da un gruppo di amici dell’Aeronautica svizzera, ha spiegato l’agenzia di stampa ATS. L’amministratore delegato Kurt Waldmeier ha detto ai giornalisti che l’aereo aveva subito l’ispezione di manutenzione a luglio. Sul suo sito la JU-Air ha detto di essere “profondamente rattristata” e che i pensieri vanno “ai passeggeri, l’equipaggio e le famiglie e amici delle vittime”. In tutto la compagnia opera una piccola flotta di quattro aerei Junker tutti costruiti nel 1939. I suoi piloti sono ex militari e professionali, tutti volontari. askanews