Cronaca

Strasburgo, prosegue la caccia all’uomo. Killer forse in Germania

Le autorità francesi hanno diffuso le sue generalità. Il suo nome e il suo volto sono ora noti a tutti. Ma di Cherif Chekatt, l’autore dell’attacco al Mercatino di Natale di Strasburgo, cuore dell’Europa e sede dell’Europarlamento, al momento non c’è traccia. La caccia all’uomo, iniziata subito dopo l’attacco con un coltello e un’arma da fuoco, è proseguita tutta la notte e continua in queste ore. Oltre 700 agenti di polizia e membri delle forze di sicurezza sono impegnati nelle ricerche del killer, che ha ucciso tre persone, e altre 13 sono rimaste ferite, di cui cinque in modo grave. “Il bilancio, ancora provvisorio, è ora stabilito a 3 morti, 5 feriti gravi e 8 feriti lievi”, ha detto la prefettura.

Uno dei 5 feriti gravi in questo attacco, un cittadino afgano, si trova in stato di morte cerebrale. Tra i feriti più gravi, il giovane cronista italiano Antonio Megalizzi, in coma irreversibile e inoperabile dopo essere stato raggiunto da un proiettile alla nuca. La polizia nazionale, che non esclude la possibilità che l’uomo sia fuggito in Germania, ha lanciato ieri un appello alla popolazione affinché fornisca informazioni utili al ritrovamento di Chekatt. Ma ha anche avvertito sulla sua pericolosità. “Attenzione, individuo pericoloso, non intervenire individualmente”, ha precisato la polizia, descrivendo un il sospetto come un uomo di un metro e 80 centimetri di altezza, “pelle olivastra”, “corporatura normale” e “un segno sulla fronte”. Tutte le persone in possesso di “informazioni utili alla sua localizzazione” sono pregate di chiamare il numero 197.

Dopo il fermo dei suoi genitori e di due fratelli, circa 720 poliziotti e gendarmi sono impegnati nelle ricerche di Chekatt. A circa 36 ore dall’attentato, non è sicuro che l’uomo si trovi ancora in Francia. Gli investigatori stanno valutando l’ipotesi che possa avere raggiunto Kehl, in Germania. Le autorità francesi “sono ovviamente in collegamento con le quelle tedesche”, ha detto il prefetto della regione del Grand Est, Jean-Luc Marx. La Svizzera, a 130 chilometri a Sud di Strasburgo, ha intensificato le misure di sicurezza alle frontiere.

Il mercatino di Natale, che attira ogni anno due milioni di turisti, è chiuso da ieri: tutte le luminarie della città sono state spente e il grande abete alto 30 metri che si si affaccia su piazza Kléber non è più illuminato. Con Cherif Chekatt in fuga, il prefetto del Bas-Rhin, Jean-Luc Marx, ritiene che le condizioni di sicurezza non siano sufficienti per la riapertura. Il prefetto ha cercato comunque di rassicurare la popolazione, ricordando che la città rimane strettamente sorvegliata dalla polizia. Ed ha sottolineato che “non sono stati riscontrati difetti nell’apparato di sicurezza” intorno al mercatino di Natale martedì, il giorno dell’attacco.

“La cosa migliore è riuscire a intercettarlo il più rapidamente possibile e porre fine a questa caccia perché è importante prenderlo”, ha detto il portavoce del governo, Benjamin Griveaux, a CNews. Intanto, oggi i cittadini di Strasburgo hanno ripreso le loro normali attività. Le scuole, di ogni ordine e grado, le piscine, le palestre hanno riaperto i battenti. Gli eventi pianificati in spazi pubblici, invece, sono stati annullati e i mercati all’aperto sono stati chiusi. Un momento di preghiera ecumenica è previsto alle 18 in cattedrale. Su piazza Kléber e in diversi luoghi in cui è avvenuto l’attacco, i passanti hanno iniziato a rendere omaggio alle vittime, portando candele e petali di rosa. askanews

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