Stregati dagli occhi verdi di Carolina Stramare, la Miss Italia che sussurra ai cavalli

“Vivo il presente, sara’ tutto da valutare” afferma la neo reginetta pavese, 20 anni, modella

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Non ha ancora chiuso gli occhi, e’ frastornata per i mille impegni, tra interviste e foto, e alle strade che si possono ora aprire col titolo di Miss Italia, la pavese Carolina Stramare, ha detto all’Ansa, ci pensera’ domani. Occhi verdi, capelli castani, nata il 27 gennaio 1999 a Genova, e’ fidanzata e lavora da tre anni come modella. E tra le passioni, quella per l’equitazione, che pratica a livello agonistico dall’età di 9 anni. La sua famiglia e’ composta dal papa’ Romeo, dai nonni materni Elena e Gianni e da un barboncino di nome Patrizia.

“Vivo il presente, sara’ tutto da valutare” afferma la neo reginetta, 20 anni, sperando che il titolo sia un volano per affermarsi nella moda. Miss Italia “e’ stata un’esperienza positiva – ha sottolineato -. E’ un concorso estremamente, pulito e ti senti addosso la sicurezza delle persone che ti seguono. Si creano amicizie ed e’ una manifestazione che ancor oggi ha un senso, perche’ aiuta a scoprire talenti, ma soprattutto fa emergere il talento, talvolta latente, che c’e’ in ognuna di noi. Va oltre all’estetica – ha ribadito – e fa tirar fuori dei lati di noi stesse che non avevamo mai preso in considerazione. Come, per quel che mi riguarda, il coraggio che non avrei mai creduto d’avere, anche nell’affrontare argomenti piu’ emotivi e suscettibili”. Per Carolina e’ stata una doppia vittoria, sul filo di lana: prima ‘bocciata’, poi ripescata e infine incoronata: “Questo conferma che nella vita tutto e’ possibile: mai dire mai…”.

Ha origini per meta’ venete, precisamente trevigiane, la nuova Miss Italia, Carolina Stramare. Il nonno Giovanni e’ infatti di Col de Roer, una frazione di Valdobbiadene; si era trasferito in Liguria negli anni Sessanta, dove ha conosciuto la donna che poi e’ diventata sua moglie, con la quale ha aperto un mobilificio. L’azienda e’ stata poi ereditata dal padre di Carolina, Romeo; anche la sorella del papa’ della Miss e’ nata a Valdobbiadene, dove tuttora vivono alcuni familiari di Carolina, che le è stato assegnano anche un secondo titolo, quello di Miss Unesco, per via del riconoscimento di Patrimonio dell’Umanita’ attribuite da poco alle Colline del prosecco di Valdobbiadene e Conegliano.

“A Valdobbiadene – racconta papa’ Romeo – vivono i miei cugini, che hanno una produzione di prosecco Docg, altri sono albergatori a Jesolo. Carolina – dice – ha ‘giocato’ in casa: il Veneto e’ stato determinante nel voto popolare, cosi’ come la Liguria e la Lombardia”. Ogni tanto lui e la figlia Carolina si inerpicano sulle colline valdobbianesi: di recente ho voluto visitare anche un borgo, ora disabitato, che si chiama appunto “Stramare”. “Quando ci trasferimmo a San Lorenzo al Mare – conclude -, mettemmo l’insegna ‘Stramare’ all’azienda e molti pensavano che fosse riferita alla terra in cui vivevamo, invece era il nostro cognome che era trevigiano”.