Obbligo di mascherine all’aperto, anche in zona bianca; stop a feste e concerti se non c’è distanziamento; discoteche e sale da ballo chiuse fino al 31 gennaio. Queste alcune delle misure contenute nel decreto festività approvato oggi dal Consiglio dei ministri per contenere la diffusione del coronavirus. Il periodo di tempo per la somministrazione della terza dose scende a quattro mesi. Dal primo febbraio 2022 il green pass sarà valido 6 mesi dall`ultima somministrazione del vaccino e non più 9. Fino al 31 gennaio potrà entrare nei bar per la consumazione al bancone soltanto chi ha il green pass “rafforzato” che viene rilasciato a chi è guarito o vaccinato (anche senza terza dose). È vietato il consumo di cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri e per eventi sportivi.
E’ obbligatoria la mascherina all`aperto anche nelle regioni che si trovano in zona bianca all`aperto. Per entrare nei cinema, teatri, stadi e sui mezzi di trasporto (treni, aerei, navi, bus e metropolitane) è obbligatorio indossare la mascherina Ffp2. Fino al 31 gennaio sono vietati gli eventi e le feste che implichino assembramenti all`aperto. “Per ridurre il rischio il governo ha deciso anche di sospendere fino al 31 gennaio le attività delle discoteche e delle sale da ballo”, ha spiegato in conferenza stampa il ministro Roberto Speranza. Dal 28 dicembre al 31 gennaio i visitatori delle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice dovranno avere il green pass “rafforzato” (solo guariti e vaccinati) ma se non ha effettuato la terza dose dovrà anche esibire un tampone negativo.
Rimane in vigore la regola del tampone obbligatorio per chi arriva dall`estero anche se è vaccinato. Per quanto riguarda la scuola, per assicurare l`individuazione e il tracciamento dei casi positivi nelle scuole il Ministero della difesa assicura il supporto a regioni e province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test per la ricerca di SARS-CoV-2 e di quelle correlate di analisi e di refertazione attraverso i laboratori militari della rete di diagnostica molecolare dislocati sul territorio nazionale. Il decreto autorizza la spesa complessiva di 9 milioni di euro.