“Chiunque, con mezzi fraudolenti, induce una persone che versi in situazione di vulnerabilita’ psicofisica in ragione dell’eta’ avanzata, a dare o promettere indebitamente a se’ o ad altri denaro, beni o altra utilita’, commettendo il fatto nell’abitazione della persona offesa op in un altro luogo di privata dimora, all’interno o in prossimita’ di uffici postali o di sedi di istituti di credito, di luoghi di cura o di ritrovo di persone anziene o di case di riposo ovvero simulando un’offerta commerciale di beni o servizi, e’ punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 400 a euro 3000”. E’ il cuore del provvedimento, a prima firma David Ermini del Pd, che arriverà lunedi’ nell’Aula di Montecitorio per la discussione generale. Una vera e propria stretta contro le frodi nei confronti degli anziani. Arresto obbligatorio quindi per i truffatori attraverso una modifica all’articolo 643 del codice penale. Per avere la sospensione condizionale e’ previsto un risarcimento.
L’articolo 643 cambia in questo modo: “la sospensione condizionale della pena, nei casi di condanna per i delitti di cui agli articoli 643 e 643-bis, e’ subordinata all’adempimento dell’obbligo delle restituzioni e al pagamento della somma liquidata a titolo di risarcimento del danno o provvisoriamente assegnata sull’ammontare di esso, oltre che all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato”. Lungo l’iter del ddl Ermini, che ha avuto ieri l’ok della Commissione Giustizia della Camera. Non si fa piu’ riferimento alle truffe ma alle frodi, un modo per “aggredire con piu’ facilita’ il malfattore”. In Commissione in questi mesi sono stati ascoltati i pareri di magistrati e delle associazioni, e’ stato fatto uno studio sulla casistica delle frodi. Non sara’ piu’ possibile chiudere contratti al telefono se non si accerta la vulnerabilita’ o meno, legata anche all’eta’, di chi viene indotto a cambiare gestore. Per gli istituti di credito non sara’ piu’ possibile vendere facilmente alle persone anziane obbligazioni subordinate. Ma soprattutto l’intenzione dei promotori della legge e’ quella di imporre uno stop a chi si introduce in casa di una persona anziana con un pretesto o cerca di truffarla in qualche modo. La pena “e’ aumentata di un terzo se il fatto e’ commesso con l’utilizzo di strumenti telefonici, informatici o telematici ovvero avvalendosi di – si sottolinea nel provvedimento – dati della vita privata della persona offesa acquisiti fraudolentamente o senza il suo consenso”.