Il coronavirus corre. E così oggi il Consiglio dei ministri è pronto a varare un decreto con una ulteriore stretta sulle misure di contenimento. Il premier Mario Draghi ha fatto slittare dalle 11 alle 15 la sua visita all’hub vaccinale di Fiumicino (Roma) per poter tenere nella mattina (alle 11.30) il Consiglio dei ministri che dovrebbe trasformare il nostro Paese in un’ampia zona rossa. Del resto, comunque, è tutta l’Italia che, regione dopo regione, si avvia verso la zona rossa: Lazio, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia, ad esempio, potrebbero diventarlo da lunedì. Le relative ordinanze saranno firmate oggi dal ministro della Salute, Roberto Speranza, entreranno in vigore lunedì 15 marzo, ma gli indici Rt già comunicati dalle Regioni consentono di avere un quadro della situazione che conferma la risalita della curva epidemiologica e soprattutto i problemi di ospedali e terapie intensive. Con l’Rt a 1 si passa in arancione, con 1,25 in fascia rossa. Se le previsioni saranno confermate resterebbe in giallo solo la Sicilia. Fascia bianca invece per la Sardegna. Passerebbero in arancione tra le altre la Valle d’Aosta e la Calabria.
La linea del nuovo Dpcm è quella di salvaguardare il meccanismo delle fasce, adottando al contempo degli automatismi che consentano di far scattare la zona rossa o quella arancione nel momento in cui i contagi rialzano la testa.Esempio: passano in zona rossa le Regioni che superino i 250 contagi ogni 100mila abitanti. Questo meccanismo è previsto dal Dpcm attualmente in vigore, ma la decisione spetta ai presidenti delle Regioni. Al momento Draghi non sembra considerare l’ipotesi di un lockdown nazionale. Il Cts, allo stesso tempo, chiede di adottare regole più restrittive nella zona gialla, limitando il più possibile gli spostamenti. Allo stato attuale in area gialla, è consentito spostarsi tra le ore 5.00 e le ore 22.00, all’interno della propria Regione o Provincia autonoma. Tra le soluzioni che potrebbero essere previste dal decreto legge per la zona gialla, la chiusura dei parchi o il divieto di stazionare in strada. L’obiettivo è evitare assembramenti. Sul tavolo anche il divieto di asporto di bevande dopo le 18, l’anticipo del coprifuoco alle 20 o lo stop alla possibilità di visitare in due amici o parenti.
Deciderà il Consiglio dei ministri, ma allo stato attuale appare probabile che questa soluzione non entri nel decreto legge. Il fatto che i contagi si concentrino sulla fascia dei più giovani ha posto sul tavolo l’ipotesi di mettere in dad le superiori anche nelle zone arancioni. Questa soluzione non convince però gran parte dell’esecutivo, non è quindi detto che alla fine rientri tra le nuove misure. In pratica, il governo Conte, varerà un’ulteriore stretta attraverso un decreto legge, con l’adozione di regole e divieti aggiuntivi rispetto al Dpcm del 6 marzo, per frenare la corsa del coronavirus, a partire da quella variante inglese che ha un livello di contagiosità superiore del 35-40%. In una fase particolarmente difficile, nel discorso che terrà a Fiumicino, Draghi indicherà dunque il percorso delle prossime settimane, ribadendo la necessità di procedere velocemente con le vaccinazioni. Da aprile, il governo vuol far partire una campagna massiccia, coordinata da Difesa e Protezione civile, portando avanti, parallelamente, il piano per avviare la produzione in Italia. Nel frattempo però, raccomanderà, dovrà essere mantenuta alta la guardia per tenere sotto controllo l’epidemia.