Stretta sulle nomine Rai, Lega tenta l’affondo sul Tg1
Dubbi dei 5 stelle, intesa da chiudere entro oggi
Lega gioca il rilancio, come in una partita a poker, e prova l’affondo sul Tg1. Secondo le voci che giravano oggi alla Camera, Matteo Salvini starebbe provando a ribaltare lo schema che, fin qui, prevedeva il telegiornale della rete ammiraglia affidato a un nome indicato da M5s, lasciando quindi la Rete 1 a Carlo Freccero o Maria Pia Ammirati.[irp]
Un’operazione che, però, non ha ancora il via libera dei 5 stelle, divisi tra chi pensa che sia più importante avere la guida della rete, che controlla i programmi di intrattenimento e di approfondimento, e chi ritiene che sarebbe troppo affidare alla Lega Tg1, TgR (con la conferma di Alessandro Casarin) e magari anche Rai sport (con Iacopo Volpi o Maurizio Losa). Il consiglio di amministrazione Rai per le nomine al momento non è ancora convocato e uno dei consiglieri oggi riteneva perlomeno improbabile che i 5 stelle, alla fine, possano accettare di cedere il Tg a Salvini.
Il presidente Rai Marcello Foa, in viaggio in Israele, tornerà in Italia stasera e dunque è difficile che un cda possa essere convocato prima di venerdì. I consiglieri devono avere i curricula dei candidati alle direzioni almeno 24 ore prima della riunione e, allo stato, un’intesa ancora non risulta. Se Sangiuliano ottenesse il Tg1, alla Rete andrebbe appunto un nome indicato da M5s, Freccero o Ammirati. Al Tg2 finirebbero Franco Di Mare o Giuseppina Paterniti, mentre a Rai 2 andrebbe Marcello Ciannamea, finora indicato per Rai uno, o Ludovico Di Meo.[irp]
Per il Tg3 potrebbe restare Luca Mazzà, ma non è da escludere la sorpresa Federica Sciarelli, che potrebbe però anche ottenere la guida di Rai 3. Una direzione la otterrebbe anche Fi, con Antonio Preziosi, mentre la Radio potrebbe essere rimandata a un momento successivo. Lo schema, però, potrebbe ancora cambiare completamente, se venisse confermato un nome M5s al Tg1 e, quindi, Ciannamea a Rai 1, Sangiuliano al Tg2 e via dicendo. Tutto dipenderà dai contatti che si susseguono tra Di Maio e Salvini: se troveranno un’intesa si potrà procedere già per venerdì, altrimenti slitterebbe tutto almeno di una settimana.