Censis, studenti esclusi da didattica online in 9 istituti su 10
Per il 75% dei presidi è aumentato gap educativo tra gli alunni VIDEO
La buona volontà e l’impegno degli insegnanti non bastano ad assicurare l’inclusione nei processi educativi di tutti gli studenti. Solo nell’11% delle scuole tutti i ragazzi sono stati coinvolti nella didattica a distanza, e solo l’1% degli istituti non ha dovuto fornire attrezzature hardware. E’ il quadro sconfortante emerso da un’indagine del Censis su un campione di 2.812 dirigenti scolastici (pari al 35% del totale dei presidi italiani) sull’emergenza Covid-19 e i suoi effetti sulla scuola. L’indagine è alla base del primo report del progetto “Italia sotto sforzo” e in essa si sottolinea come la scuola sia andata avanti tra mille difficoltà soprattutto grazie all’impegno personale delle diverse figure coinvolte, dai docenti, alcuni catapultati per la priva volta nell’universo digitale, agli alunni. Ma la scuola si è scoperta non attrezzata per la didattica a distanza. Ne è convinto il 61% dei presidi. Per tutti è stata però un’occasione di apprendimento e riflessione sul futuro e l’84% dei dirigenti ritiene che probabilmente si ricorrerà più spesso a questa modalità, integrata con le attività in aula.
L’aspetto critico più evidente emerso, è che solo l’11% ha dichiarato che, a fine aprile, tutti gli studenti erano coinvolti nelle attività a distanza. Nel 40% delle scuole la dispersione è superiore al 5% della popolazione studentesca, con maggiori criticità nelle scuole del Mezzogiorno. Inoltre, per il 75% dei dirigenti si è ampliato il gap di apprendimento tra gli studenti in base alla disponibilità di strumenti informatici e alle competenze tecnologiche dei familiari. Il 53% ritiene che non si riesce a coinvolgere pienamente gli studenti con bisogni educativi speciali. Fondamentale poi, si è evidenziato, soprattutto per i bambini della scuola primaria, il supporto dei genitori per il collegamento online e per lo studio. Inoltre solo l’1% delle scuole non ha avuto la necessità di fornire attrezzature hardware per permettere la realizzazione della didattica a casa. L’84% ha distribuito device agli studenti. Ma a fine aprile il 7% delle scuole non era ancora riuscito a dotare gli studenti bisognosi di attrezzature adeguate.