Messina è stata inserita, unica del meridione d’Italia, oltre alle realtà campane, fra le città più rinomate nel panorama urbanistico europeo dal ‘400 al ‘700 nella mostra, curata da Cesare de Seta e organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, con apertura il 7 febbraio, che prevede la convergenza di 100 rappresentazioni dell’imago urbis europea, dipinte nel corso di quattro secoli oltre ad alcuni atlanti di grosso interesse bibliografico. E’ già arrivata nella città della laguna per l’esposizione all’interessante rassegna “L’immagine della città europea dal Rinascimento al secolo dei lumi”, presso il Museo Correr di Venezia, una suggestiva veduta della Messina seicentesca (foto), prima dell’edificazione della fortificazione stellare della Cittadella, e ancora non minata dai danni del terremoto del 1783, attribuita al vedutista Abraham Casembrot, attivo in città fino alla morte avvenuta nel 1658, appartenente alle collezioni del Museo Regionale di Messina, diretto da Caterina Di Giacomo. Il prestito, registra peraltro l’applicazione, per la prima volta in Sicilia, del Regolamento disposto con decreto del 27 giugno scorso dall’assessore regionale Maria Rita Sgarlata in merito all’inamovibilità di 23 capolavori dei Musei siciliani e al subordine al pagamento di una tariffa per i prestiti autorizzati, come quello della Veduta seicentesca, da calcolarsi in percentuale del valore assicurativo attribuito dall’istituto prestatore.