Politica

Sul Mes, è scontreo nel governo. Buffagni: stallo? Non vedo ghepardi nel Pd. Zingaretti: “Basta targiversare”

Continua lo scontro all’interno del governo sui fondi europei. Le sciabolate sono soprattutto tra il Pd e il M5s. Ad aprire le danza, il grillini. “Il Mes? Il Pd dovrebbe prima spendere i soldi che i loro ministri hanno in portafoglio e che i loro presidenti di Regione hanno per la sanità e non stanno spendendo – tuona Stefano Buffagni, viceministro M5s allo Sviluppo -. Oltre i 16 miliardi che ci sono già per gli investimenti. Il Paese ha bisogno di spendere i soldi stanziati per far ripartire l’economia e non di fare campagna su uno strumento che è diventato una bandierina”.

In sostanza, per l’esponente pentastellato, “questo governo ha bisogno di un cambio di passo e di più coraggio. Superata la giusta fase di lockdown è necessario andare oltre, perché le condizioni del Paese ce lo impongono e ce lo consentono”. Le responsabilità dello stallo sono “di tutta la maggioranza – conclude Buffagni -. Condivido l’esigenza di accelerare e cominciare a correre e non mi sembra di avere accanto dei ghepardi” quanto agli alleati di governo”.

Dall’altra parte del ring, il segretario del Partito democratico che parla di risorse mai viste prima disponibili per investire in Sanità e prevenzione, in riferimento ai fondi Ue. Secondo Zingaretti il Mes sarebbe ora “diverso da quello del passato”. “Mes: no alla danza immobile delle parole – aggiunge Zingaretti -. Oggi possiamo avere le risorse per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità di assistenza e cura”. “Ecco – puntualizza – 10 ragioni concrete per dire sì ai soldi europei senza condizionalità da investire per il sistema sanitario italiano: investire nella ricerca; rivoluzionare e digitalizzare il settore sanitario; dare più centralità a medicina territoriale e distretti; dare piuù forza alla medicina di base; riformare i servizi per anziani e malati cronici; modernizzare e adeguare gli ospedali; aumentare gli investimenti nel personale sanitario; garantire l’accesso alle terapie; ampliare le borse di studio; aumentare i posti finanziati per gli specializzandi”.

Secondo Zingaretti “il Mes è stato criticato e combattuto da molti, ma ora è uno strumento finanziario totalmente diverso da quello del passato. Le destre sono abituate a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli. Il motivo? E’ semplice: sui problemi delle persone ci campano”. E, conclude: “Chi sta governando l’Italia ha il compito opposto. Io non credo possiamo permetterci ancora di tergiversare”.

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