Tensioni nel centrosinistra. E’ scontro tra il Movimento 5stelle e il Partito democratico. Il leader pentastellato, Giuseppe Conte, ha rispedito al mittente l’invito a partecipare al sit-in organizzato dal Pd il 7 febbraio. Il motivo dello scontro è l’accusa dei Dem secondo la quale la Rai sarebbe “al servizio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni”. Il Pd, in merito, ha convocato il sit-in per protestare contro ciò che ritengono un’eccessiva influenza politica sulla Rai e una minaccia alla libertà di informazione.
Giuseppe Conte ha utilizzato i suoi canali social per annunciare il rifiuto di partecipare all’evento, affermando su Facebook che se davvero si vuole costruire una seria alternativa di governo per l’Italia, è necessario mettere da parte l’ipocrisia. Conte sostiene di aver partecipato a sit-in per la tutela del giornalismo d’inchiesta, citando l’esempio di essere stato al fianco del programma televisivo “Report”. Tuttavia, ritiene che un sit-in organizzato dal Pd non sia risolutivo né credibile, definendolo ipocrita. “Un sit-in lanciato da un Pd indignato – scrive Conte – che chiama a raccolta le altre forze politiche e finge di non sapere quello che tutti sanno da anni, e cioè che la governance Rai è assoggettata al controllo del Governo oltreché della maggioranza di turno grazie alla riforma imposta dal Pd renziano nel 2015. Ai partiti non serve un sit-in, basta impegnarsi seriamente nelle commissioni parlamentari per una riforma”.
Immediata la replica del Nazareno, animata da sorpresa e delusione. Una replica a firma dei due capigruppo al Parlamento, Chiara Braga per la Camera e Francesco Boccia al Senato che non risparmiano i toni duri: “Spiace leggere anche oggi alcune dichiarazioni di Giuseppe Conte. Siamo sinceramente sorpresi che il Pd sia diventato l’oggetto delle sue polemiche strumentali”.
I due hanno poi concluso: “Per noi, per il Pd, l’avversario da battere resta questa maggioranza e il governo di Giorgia Meloni. Non saremo certo noi ad alimentare divisioni tra le opposizioni che saranno più forti e più credibili, come alternative alle destre, solo se unite, anche sulla riforma della Rai”. Lo scontro politico sulla questione della Rai indica una crescente polarizzazione tra le forze politiche italiane e solleva interrogativi sulla possibilità di un fronte unito contro il governo attuale. La questione della libertà di stampa e dell’indipendenza della Rai rimane al centro del dibattito politico nel panorama italiano. Nel pieno della polemica irrompe Matteo Renzi: “Sulla Rai Giuseppe Conte ha mostrato il suo volto di stampella al Governo. Conte sostiene apertamente la Rai meloniana perché i Cinque Stelle hanno avuto tutto quello che volevano, dalla Commissione di Vigilanza fino alla salvaguardia delle trasmissioni che interessano a loro” conclude il leader di Italia viva.