Come il Pianeta affronterà le prossime pandemie? È la domanda a cui hanno dato una risposta decine di esperti che hanno partecipato al Summit globale della Salute, organizzato dall’Italia insieme con l’Unione europea. Un lungo confronto da cui è nata la Dichiarazione di Roma, in cui vengono elencate le principali azioni da mettere in campo ora e in futuro in caso di pandemia: azioni concrete per non farsi più sorprendere.
Un lungo dibattito coordinato a Roma dal presidente del Consiglio Mario Draghi e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. I due leader insieme a Villa Pamphili hanno gestito per quasi 5 ore tutto il summit, presentando man mano gli interventi in videoconferenza, in un clima amichevole: si chiamano per nome, “caro Mario”, lo apostrofa la presidente von der Leyen che definisce questo summit una pietra miliare contro le pandemie.
“Io penso che la dichiarazione di Roma sia rivoluzionaria e storica perché per la prima volta in assoluto il G20, Usa e Cina, Ue e Russia, India e America Latina , tutti insieme si sono impegnati su principi basilari”. Fra i punti fondamentali la cessione volontaria dei brevetti dei vaccini e il sostegno ai paesi più poveri per le vaccinazioni tramite Covax ma non solo. In sostanza, ha detto Draghi, “Questo è stato il primo passo, questo summit è stato molto importante per la forza e sincerità degli impegni, ma anche perché è stato caratterizzato da effettivi concreti impegni in termini di dosi e finanziamenti per distribuire i vaccini in paesi poveri, ma è un primo passo, il lavoro continuerà al G20 e altri consessi internazionali”.