Suor Cristina di The Voice diventa virale, tutto il mondo parla di lei
Suggerisce Franco Simone: “Suor Cristina potrebbe essere la prima vera grande artista dell’era di Francesco. In questo Medioevo culturale, forse è la carta vincente per i giovani che sono disillusi da tutto. Lei non pensa solo positivo, lei canta positivo!”. Simone, voce pop di gran fama in anni passati (ora lavora su un’opera rock intitolata “Stabat Mater”), poggia sulle spalle della giovane una responsabilità insostenibile: ma lui è un entusiasta, perché ne è stato l’insegnante di canto alla Star Rose Academy delle Orsoline di Roma.
Come sia, in dieci-minuti-dieci di apparizione in tv, la 25enne siciliana è diventata un fenomeno massmediatico assoluto. Dopo la seconda puntata di “The Voice” è tutto un cinguettare su twitter, dove l’hashtag con il suo nome è tra i più popolari, mentre su YouTube il video dell’esibizione ha già conteggiato decine di migliaia di contatti. E dire che il talent di Raidue, in questa sua seconda edizione, è ripartito con ascolti non stratosferici (il 9 e rotti di share martedì scorso), però senza giocare d’anticipo su Suor Cristina, confidando sull’effetto sorpresa: che c’è stato, sia per il pubblico che per i coach in studio.
Lo stupore dei quattro giudici, che per regolamento valutano i candidati voltando loro le spalle, senza giudicarne l’aspetto, appariva autentico. Ascoltando quella voce impastata nel soul e nella black music, si sono girati tutti e quattro, e poco è mancato che alla Carrà non cadesse la mascella: “Ma sei una suora vera?”. E quel gaglioffo di J-Ax – che è stato il “prescelto” da Cristina – si è dapprima commosso, poi ha sparato battute tipo “se tu canti così la domenica in Chiesa, con le donazioni possono fare a meno dell’Imu”, oppure “vieni da me, io sono il diavolo e tu l’acquasanta”. Tutti spiazzati da questo uragano di vitalità da “Sister Act” italiana: con le mature consorelle che giubilavano nel backstage intonando “Oh happy day”, dopo che Cristina aveva proposto una “No one” che non sfigurava con l’originale di Alicia Keys, con tanto di mossettine e di ciondolamenti che producevano un effetto-contrasto irresistibile con la tonaca e il velo. La prima frase di Cristina dal palco è già cult: “Ho questo dono della voce e lo dono a voi”, e poi, in un crescendo rossiniano, “il Papa ci chiede di evangelizzare e io lo faccio così”, “mi aspetto la telefonata di Francesco”, chiudendo con le scherzose, arrischiate “corna” rock al diavolaccio Piero Pelù.
Tirando le somme: se i discografici non sono rincitrulliti, hanno trovato il personaggio su cui prosperare per qualche anno (diverso è il caso di Frate Alessandro, fenomeno da classifica ma solo con i canti religiosi); il talent ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, con una vincitrice semiannunciata, e i social network hanno un tema tra il sacro e il profano sulla linea di confine tra pop e anima, su cui giocare di tastiera.
Ma chi è Suor Cristina Scuccia? Una ragazza di Comiso, che ha avuto un’adolescenza di quelle che non fanno notizia: un’indole da non credente, una passionaccia per il canto con il tirocinio delle feste di piazza, la vana scalata alle selezioni di “Amici”, “XFactor”, “I Raccomandati”, un fidanzato, il pensiero che “i maschi pensano troppo a quelle cose lì”, fino a…Claudia Koll. La madre di Cristina lesse infatti un articolo sull’attrice convertita a Gesù dopo i fasti da sex symbol. La Koll, direttrice della Star Rose Academy, cercava la protagonista per un musical su Suor Rosa, fondatrice delle Orsoline. Lì entrò in scena Franco Simone, che le disse “tu sei una collega, non un’allieva, tira fuori l’Etna che è in te e non essere timida”. Mentre interpretava la parte di Suor Rosa, Cristina sentì la “chiamata”. Poi il noviziato in Brasile tra i ragazzi di strada, il ritorno, i voti. E l’altro ieri la tv. Su twitter qualcuno celia: “Non vale, lei ha aderenze in Alto”. Una popstar in missione per conto di Dio.
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