Suora nigeriana al Papa: bravo “fratello”, ti sai correggere

Veronica Openibo ricorda il fondamentale contributo delle donne

Veronica Openibo

Si è rivolta al Papa chiamandolo “fratello” e lo ha ringraziato per “essere abbastanza umile da cambiare idea, chiedere scusa e agire”: suor Veronica Openibo, nigeriana, superiora generale della Società del Santo Bambino Gesù, è una delle tre donne intervenuti nella plenaria del vertice convocato da Bergoglio con i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo per affrontare il problema degli abusi sessuali.

“Ho letto con grande interesse molti articoli sulle reazioni del Papa nel caso dei vescovi cileni, dalla negazione delle accuse alla rabbia per l`inganno e l`insabbiamento, all`accettazione delle dimissioni di alcuni vescovi”, ha detto la religiosa africana, per poi aggiungere: “L`ammiro, Fratel Francesco, per essersi preso del tempo, da vero gesuita, per discernere e per essere abbastanza umile da cambiare idea, chiedere scusa e agire: un esempio per tutti noi”.

Suor Openibo ha ringraziato il Papa gesuita anche “per aver offerto alle religiose, attraverso l`esecutivo dell`Unione delle Superiore Generali (Uisg), l`opportunità di partecipare a questa conferenza. Le donne hanno acquisito molta esperienza utile che possono mettere a disposizione in questo campo, e hanno già fatto molto per sostenere le vittime e anche per lavorare in modo creativo sul loro uso del potere e dell`autorità”.