“Nuova Palestina”; questo sarebbe il nome dello Stato palestinese nel piano di pace per il Medio Oriente voluto dal presidente americano Donald Trump svelato oggi da un giornale israeliano che afferma di aver “visionato” un documento “filtrato” dal ministero degli Esteri israeliano in cui sono elencati i punti principali dell’intesa definita “Accordo del Secolo” e che dovrebbe essere lanciato “entro un mese”.
Un documento che, secondo il quotidiano Israelhayom che stabilisce “la condivisione” della città santa di Gersualeme tra palestinesi e israeliani; confini aperti tra i due stati, e il collegamento della Striscia di Gaza con la Cisgiordania tramite un ponte autostradale “alto 30 metri dal livello del mare”. Ma ecco i principali punti del documento come elencati dal giornale israeliano.
L’ACCORDO: “NUOVA PALESTINA” “L’intesa avrà una triplice firma: Israele, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) e Hamas. Sarà costituito uno stato palestinese che si chiamerà ‘Nuova Palestina’ e sorgerà sui territori della Cisgiordania e sulla Striscia di Gaza ad eccezione delle colonie già esistenti”;
INSEDIAMENTI “UNIFICATI” “Gli insediamenti rimarranno sotto il controllo israeliano e saranno estesi per collegarsi alle colonie isolate” in Cisgiordania;
GERUSALEMME “CONDIVISA” “La città di Gerusalemme sarà condivisa tra Israele e la Nuova Palestina. Gli abitanti arabi saranno trasferiti per diventare cittadini della Nuova Palestina e non più israeliani. Il comune di Gersualemme sarà responsabile di tutti gli affari nei territori di Gerusalemme ad eccezione dell’Istruzione che sarà curata dalla Nuova Palestina che pagherà al Comune di Gerusalemme ebraica una tassa per l’Aqua e dell’Arnuna”, termine, quest’ultimo, che si riferisce ad una esistente imposta di ‘residenza’ che viene imposta agli abitanti arabi della città santa; Secondo il giornale, nel documento “si fa divieto agli ebrei di comprare case arabe ed agli arabi di acquistare abitazioni di ebrei e inoltre saranno aggiunti nuovi territori a Gerusalemme mentre gli attuali luoghi santi rimarranno così come sono oggi”;
NUOVI TERRITORI EGIZIANI “L’Egitto donerà territori alla Nuova Palestina per costruire un aeroporto, area industriale e un zona di libero commercio e per l’agricoltura e non sarà permesso ai palestinesi di abitare in questi nuovi territori”;
ESERCITO “Lo stato della Nuova Palestina non avrà un esercito nazionale ne armi pesanti e gli unici armi permessi saranno quelli in dotazione della polizia. Sarà inoltre firmato un accordo tra lo Stato ebraico e la Nuova Palestina in cui Israele si assumerà la difesa della Nuova Palestina da qualsiasi aggressioni estera a condizioni che la Nuova Palestina paghi i costi di questa protezione. Ci saranno anche trattative tra Israele ed i Paesi arabi moderati sulla somma che sarà pagata all’esercito israeliano per tale protezione”;
TAPPE E FASI ESECUZIONE
– FINE EMBRAGO DI GAZA “Alla firma dell’accordo: Hamas smantella tutte le sue armi, compresi quelli personali dei suoi leader, e li consegnerà agli egiziani”; I confini della Striscia di Gaza saranno aperti al commercio internazionale attraverso i valichi israeliani e egiziani ed anche al mercato della Cisgiordania per via marittima”.
– ELEZIONI “Un’anno dopo la firma dell’accordo saranno svolte elezioni democratiche per eleggere il governo della Nuova Palestina e ogni cittadino palestinese avrà diritto a candidarsi”;
– RILASCIO DI TUTTI I DETENUTI PALESTINESI Sempre “dopo un anno dalla firma dell’accordo, tutti i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane saranno rilasciati gradualmente entro tre anni”;
PORTO E AEROPORTO PALESTINSE “entro 5 anni dalla firma, sarà costruito un porto marittimo e un aeroporto dello stato della Nuova Palestina e fino a quella data i palestinesi potranno usufruire dei porti e degli aeroporti israeliani”;
– CONFINI APERTI “I confini tra la Nuova Palestina e Israele saranno aperti per il passaggio di cittadini e merci come si conviene tra Paesi amici”;
– AUTOSTRADA GAZA-CISGIORDANIA “Sarà costruito un ponte autostradale ad una quota alta 30 metri dal livello del mare che collegherà Gaza alla Cisgiordania ed i lavori saranno affidati ad una azienda cinese”;
FINANZIAMENTI A CARICO DI USA, UE E PAESI GOLFO “Tra gli Stati che hanno accettato di aiutare l’esecuzione dell’accordo e finanziarlo economicamente figurano gli Stati Uniti, l’Unione Europea e i Paesi del Golfo”. Saranno stanziati 30 miliardi di dollari americani da versare in cinque anni per finanziare i progetti nella Nuova Palestina”. Finanziamenti che, secondo il documento di Israel TOday, saranno “suddivisi nelle misure del 20% a carico degli Usa, il 10% all’Unione Europea e il 70% dai paesi produttori del Petrolio del Golfo”. askanews